Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1297

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[p. 70 modifica] per via della scrittura e letteratura, cose che sfigurano sommamente le origini di qualunque lingua, come ho detto poche pagine dietro discorrendo delle cause di alterazione nelle lingue, ma, eziandio, per mezzo della viva favella, la quale è sempre influita dall’uso degli antichi parlatori assai piú che degli antichi scrittori; e di una favella che si parla tuttodí nel mezzo d’Europa, e in gran parte d’Europa, ed è conosciuta per tutto, e massime a noi stessi che la parliamo e scriviamo. Cosa che non si può dire di nessun’altra lingua antica.

In secondo luogo segue dalle dette considerazioni che noi possiamo conoscere quasi perfettamente, massime rispetto a qualunque altra lingua, le vicende della lingua latina e delle sue parole e condurre una storia della lingua e delle voci latine, generalmente parlando, quasi perfetta, quasi completa e senz’alcuna laguna, dai primi principii della sua letteratura fino al dí d’oggi, cioè per venti secoli interi (Plauto morí nel 184 av.- G. C.). Il che non si può dire di verun’altra lingua occidentale, fuor della greca, la cui notizia e storia è soggetta però alle difficoltà dette p. 1296. E molto piú, ed a molto maggiori difficoltà, sono soggette quelle delle lingue orientali, ancorché possano rimontare ad epoca