Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1306

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[p. 76 modifica] potevano non solo patire o mancar di nulla, ma appena concepire come gli uomini e le cose non si prestassero sempre e interamente ai loro comodi, e ne manifestavano la loro maraviglia e la loro indignazione in maniere singolarissime e talvolta incredibili in persone avvezze alle maniere civili ed ai sacrifizi della società, nelle quali cose conservavano pur molta pretensione. Ma non si accorgevano, cosí facendo, di mancare a nessun debito loro verso gli altri, né di esiger piú di quello che loro convenisse ec. (10 luglio 1821).


*    Dovunque ha luogo l’utilità quivi noi non consideriamo e concepiamo e sentiamo la proporzione e convenienza, se non in ragione dell’utile. Poniamo una spada con una grande impugnatura a comodo e [p. 77 modifica]difesa della mano. Che proporzione ha quella grossa testa con un corpo sottile? E pure a noi pare convenientissima e proporzionatissima. Perchè? primo, per l’assuefazione, principal causa e norma del sentimento delle proporzioni, convenienze, bellezza, bruttezza. Secondo, perché ne conosciamo il fine e l’utilità, e questa cognizione determina la nostra idea circa la proporzione ec. dell’oggetto che vediamo. Chi non avesse mai veduto una spada, e non conoscesse l’uffizio