Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1307

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[p. 77 modifica] suo o dell’elsa ec., potrebbe giudicarla sproporzionatissima e concepire un senso di bruttezza, relativo agli altri oggetti che conosce e alle altre proporzioni che ha in mente. Cosí dite delle forme umane ec. Non è dunque vero che la proporzione è relativa? Qual tipo, qual forma universale può aver quell’idea, ch’é determinata individualmente dalla cognizione di quel tale oggetto, delle sue parti, de’ loro fini ec.? che è determinata dall’assuefazione di vederlo ec.? che varia, non solo secondo le infinite differenze degli oggetti, ma secondo le differenze di dette cognizioni, assuefazioni ec.? E quell’idea che deriva da cognizione speciale di ciascheduna cosa e parte e da speciale assuefazione, come può essere innata, avere una norma comune, stabile, determinata primordialmente e astrattamente dalla natura assoluta del tutto? (10 luglio 1821).


*    Mi si permetta un’osservazione intorno ad una minuzia, la cui specificazione potrà parere ridicola e poco degna della scrittura. Alcune minute parti del corpo umano che l’uomo osserva difficilmente e assai di rado e per solo caso negli altri, le suole osservare solamente in se stesso. In se stesso e da ciò che elle sono in lui egli concepisce l’idea del