Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1336

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[p. 96 modifica] sí di tutte le lingue come della nostra prima del vocabolario, dal quale che effetto sia risultato in ordine alla stessa purità dello scrivere e quanto egli abbia giovato alla conservazione della purità della favella, a cui pare che dovesse principalmente giovare, vedi la prefazione del Monti al secondo volume della Proposta.


     Io qui non intendo solamente difendere i nuovi usi delle parole (nel rispetto soprannotato) che si fa per sola utilità, ma quello pure che si fa per mera eleganza, senza necessità veruna, ma serve colla sua novità a dare alla locuzione ec. ec. quell’aria di pellegrino e quel non so che di temperatamente inusitato e diviso dall’ordinario costume, da cui deriva l’eleganza ec. (17 luglio 1821).


*    In proposito e in prova di quanto ho detto p. 1322-28, che la grazia deriva dallo straordinario [p. 97 modifica]medesimo, che quando è troppo, per un verso o per un altro, cagiona l’effetto opposto, osservate che l’inusitato nelle scritture, nella lingua, nello stile è fonte principalissima di affettazione, di sconvenienza, di barbarie, d’ineleganza e di bruttezza; e l’inusitato è pur l’unica fonte dell’eleganza. Vedi il Monti, Proposta ec., vol. I, parte 1, Appendice, p. 215, sotto il mezzo