Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1351

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[p. 106 modifica] quella. Ma ha giovato mediatamente, e io vengo a dire che i moderni inventori non si sono tanto giovati immediatamente delle cognizioni già preparate, quanto di quella lingua che avevano, la quale, a differenza delle antiche, era sufficiente a fissare e determinare nella loro mente le idee nuove che concepivano, a dichiararle, cioè renderle chiare, costanti e non isfuggevoli ad essi stessi ec. ec.

2°, Le nuove nazioni che si son date al pensiero. L’antica cultura fu tutta meridionale. Il settentrione anticamente non sapeva ancora pensare o non aveva [p. 107 modifica]tempo né comodo, o, se pensava, non iscriveva né comunicava, né stabiliva e determinava i suoi pensieri colla scrittura. Il settentrione, l’Inghilterra, la Germania, patria del pensiero (Staël), è nuovo e moderno in quella filosofia ch’é pur fatta per lui. Nuovo e moderno, perché quella stessa natura che lo rende sí proprio alle nozioni astratte lo rende piú difficile e tardo alla civiltà, e per se stessa l’allontana tanto dalla filosofia, quanto poi ve lo conduce coll’aiuto della coltura.