Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2319

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[p. 166 modifica] sempre avuto per monosillabo. Lascierò ancora che tutte o quasi tutte le contrazioni usitate in latino, o per licenza o per regola, dimostrano il costume di pronunziar piú vocali in una sola sillaba. Per esempio, Deum, virum per deorum, virorum, venne dal costume di elidere la r, onde deoum, viroum dissillabi, e quindi deum, virum, genitivi contratti, forma usitatissima specialmente presso gli antichi, piú conformi al volgare. Vedi p. 2359, fine.

Ma il vedere che i latini poeti per costumanza regolare, tanto che il contrario sarebbe stato irregolare (come in quel di Virgilio foemineo ululatu), elidevano costantemente l’ultime vocali delle parole seguite da altre parole comincianti per vocale, e ciò anche da un verso all’altro spesse volte (come in Orazio animumque moresque Aureos educit in astra, nigroque Invidet Orco ec. e in Virgilio Georgiche, II, 69, [p. 167 modifica]Inseritur vero et foetu nucis arbutus horrida: Et steriles platani ec. ec.), e non solo le vocali, ma anche le sillabe am, em, im, um; e sí le vocali che queste sillabe le elidevano anche seguendo una parola cominciante per vocale aspirata (come Virgilio, Georgiche, III, 9, Tollere humo: vedi p. 2316-17); e non solo elidevano una vocale, ma anche piú d’una ec., tutto ciò non dimostra evidentemente che l’indole della pronunzia latina formava infatti una sola sillaba delle vocali concorrenti? Giacché questo solo vuol dire eliderle: non già ch’esse