Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2344

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[p. 182 modifica] o la diminuzione? Questa sarebbe tutta contraria al proposito: quella niente espressiva. Che cosa è egli dunque il pressabimus? Vero continuativo, esprimente la maggior durata dell’azione significata da premere, e come tale espressivissimo, e proprissimo in questo loco, ed efficacissimo. Efficacia e proprietà che non ha potuto finora esser ben intesa da alcuno che abbia considerato pressare o come sinonimo o come frequentativo di premere, e che non l’abbia tenuto per capace di accrescere la durata dell’azione, cioè per continuativo. Vedi gl’interpreti (10 gennaio 1822). Pressare continuativo di costume, vedi in Virgilio, Eneide, III, 642.


*    Alla p. 1108, sul principio. Da tentus parimente, ma non di tenere, bensí di tendere, viene distentare, ed extentare, de’ quali vedi il Forcellini Il primo si trova a quel ch’io sappia in un solo luogo ed è di Virgilio, citato dal Forcellini; dove l’Heyne, dietro [p. 183 modifica]il Vossio, stampò distentant, presente ottativo, l’Heinsio distendant, il Forcellini e bene, secondo me, distentent. Non so qual verbo possa dinotare un distentant presente ottativo. Forse e l’Heyne e il Vossio e l’Heinsio furono tratti in errore dal