<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/267&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712202002</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/267&oldid=-20130712202002
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 267 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 354modifica] perché, tolto qualche parte del volgo, nessuno conserva tanta natura da lasciar tutta la passione lanciarsi alla superficie, eccetto in alcuni casi eccessivi, dove la natura trionfa; ma molti ne hanno quanto basta per sentirla vivamente e poterla provare contenuta e chiusa nel fondo dell’animo. Tuttavia è certo che questi tali appartengono ad un’epoca di [p. 355modifica]mezza natura, a quel tempo in cui la vera sensibilità non era né cosí ordinaria nelle parole né cosí straordinaria nel fatto, come presentemente. L’uomo perfettamente moderno non prova quasi mai passione o sentimento che si lanci all’esterno o si rannicchi nell’interno, ma quasi tutte le sue passioni si contengono per cosí dire nel mezzo del suo animo, vale a dire che non lo commuovono se non mediocremente, gli lasciano il libero esercizio di tutte le sue facoltà naturali, abitudini ec. In maniera che la massima parte della sua vita si passa nell’indifferenza e conseguentemente nella noia, mancando d’impressioni forti e straordinarie. Esempio. Un amico o persona desiderata che ritorni dopo lungo tempo o che vediate per la prima volta. Il fanciullo e l’uomo selvaggio l’abbraccerà, lo carezzerà, salterà, darà mille segni esterni di quella gioia che l’anima veramente e vivamente; segni non fallaci, ma verissimi