Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2781

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Chi può saper le varie vicende dei commerci antichissimi fra le lingue latina e greca, dopo che l’una e l’altra nacquero dalla stessa madre; quando la storia delle due nazioni comincia per noi cosí tardi, e massime la storia veridica e certa; e la storia non alterata dalle favole ambiziose di cui è tutta piena l’antica istoria greca? Chi può con certezza negare che in quel lunghissimo tratto di tempi oscurissimi non vi fossero delle epoche nelle quali la lingua greca si arricchisse delle spoglie della sorella, ed altre, o [p. 429 modifica]successivamente o anche allo stesso tempo, in cui la lingua latina si arricchisse, come certo fece, delle spoglie della greca, ed anche ricevesse sotto nuova forma alcune di quelle medesime voci ch’erano nate da lei e da lei passate nella lingua greca, o alcuni derivati di quelle? Come sarebbe nella nostra supposizione; cioè che sto, nato nella lingua latina dal participio di sum, passato in Grecia sotto forma di στάω,