Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2830

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[p. 20 modifica] ba[p. 21 modifica]sterebbe quasi per se solo a diversificare il genio e lo spirito delle nostre lingue, da quel delle antiche. Ora, il greco moderno conserva gli stessi casi dell’antico. Conserva ancora l’uso della composizione fatta coi vocaboli semplici e colle preposizioni e particelle. Ma già non v’é bisogno d’altra prova che di gittar l’occhio sopra una pagina di greco vernacolo correttamente scritto, per conoscere la visibilissima e, direi quasi, totale somiglianza ch’esso ha coll’antico, e quanto ella sia maggiore, anzi di tutt’altro genere che non è quella che passa tra l’italiano e il latino, giacché questa consiste principalmente nel materiale de’ vocaboli e delle radici, e quella, oltre di ciò, in grandissima parte dell’indole e dello spirito. Ho detto correttamente scritto, perché certo fra il greco moderno scritto o parlato da un ignorante e quello scritto da un uomo cólto ci corre tanto divario quanto fra questo e il greco antico. Vedi il contratto in greco moderno barbaro pubblicato da Chateaubriand nell’Itinerario. Ma ciò è naturale, e succede in tutte le lingue e nazioni, e certo il greco antico parlato, anche dai non plebei, e scritto