Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3051

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[p. 155 modifica] Questa è una delle specie della semplicità. Anzi la semplicità piú o meno è sempre un’apparenza di sprezzatura (benché per le diverse qualità ch’ella può avere non sempre ella produca nel lettore il sentimento di questa sprezzatura come principale e caratteristico) perocch’ella sempre consiste nel nascondere affatto l’arte, la fatica e la ricercatezza. Ma la detta apparenza non nasce mai dalla vera trascuratezza, anzi per lo contrario da moltissima e continua cura e artifizio e studio. Quando la negligenza è vera, il senso che si prova nel legger lo scritto è quello dello stento, della fatica, dell’arte, [p. 156 modifica]della ricercatezza, della difficoltà. Perocché la facilità che si dee sentir nelle scritture è la qualità piú difficile ad esser loro comunicata. Né senza stento grandissimo si consegue né l’abito né l’atto di comunicarla loro (27 luglio 1823).


*    Voce non esistente nel latino scritto, comune però alle tre lingue figlie: Speranza, espérance, esperança, cioè sperantia, verbale di