Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3612

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[p. 61 modifica] assolutamente reo di un grave, benché perdonabile misfatto cagionato da una passione propria e degna dell’uomo, e quasi richiesta al giovane, e piú al giovane d’animo nobile, e pronto di cuore e di mano, dico dall’ira mossa dalle contumelie. Passione che, massime colle dette circostanze, suol essere amabilissima, [p. 62 modifica]malgrado i tristi effetti ch’ella può produrre, e malgrado ch’ella soglia altresí essere biasimata (perocché altro è il biasimare altro l’odiare), e che i filosofi o gli educatori prescrivano di svellerla dall’animo o di frenarla. E certo in un giovane, e quasi anche generalmente, ella è molto piú amabile che la pazienza. E ciò si vede tuttodí nella vita. Però il carattere di Rinaldo è molto piú simile ad Achille, e molto piú poetico, amabile e interessante che quello di Enea. O si può, se non altro, dire con verità che Rinaldo è tanto piú amabile di Enea, quanto Enea di Goffredo. Del resto, Enea ha passato e passa molte sciagure prima di giungere a stato felice. Ma la compassione ch’elle cagionano non è grande, perch’ella cade sopra un soggetto che il poeta ha creduto di dover fare piú