Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/408

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[p. 450 modifica] la natura, come ho detto in parecchi altri luoghi, stabilisce moltissime di quelle qualità ch’eran proprie degli uomini antichi o piú vicini alla natura, appaga la nostra immaginazione coll’idea dell’infinito, predica l’eroismo, dà vita, corpo, ragione e fondamento a mille di quelle illusioni che costituiscono lo stato di civiltà media, il piú felice stato dell’uomo sociale e corrotto insanabilmente: stato dove si concede tanto alla natura, quanto è compatibile colla società. Osservate infatti che lo stato di un popolo cristiano è precisamente lo stato di un popolo mezzanamente civile. Vita, attività, piaceri della vita domestica, eroismo, sacrifizi, amor pubblico, fedeltà privata e pubblica degl’individui e delle [p. 451 modifica]nazioni, virtú pubbliche e private, importanza data alle cose, compassione e carità ec. ec. Tutte le illusioni che sublimavano gli antichi popoli e sublimano il fanciullo e il giovane, acquistano vita e forza nel cristianesimo. Esempio della Spagna fino al 1820. Del suo eroismo contro i francesi ec. Le sue stesse superstizioni non erano altro che illusioni, e però vita. Osservate ancora che tutto quello che v’é di meno della civiltà media nello stato di un popolo è contrario al cristianesimo, o deriva da corruzione di esso, come nello stato de’ bassi tempi, della Spagna ec. Perché il cristianesimo puro conduce, anzi equivale, a una sufficiente e giusta civiltà, quanta né piú né meno conviene all’uomo sociale. D’altra parte osservate che nessun popolo al di qua della civiltà media, nessun popolo al di là, è stato mai cristiano; e viceversa nessun popolo cristiano veramente, è stato mai al