Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4247

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[p. 185 modifica] § 6 e il Forcellini che dice cosí chiamate le madri di famiglia e le mogli, e queste, cioè le maritate, sono propriamente in italiano le donne. Questa è però, secondo me, la vera interpretazione del luogo di Epitteto, cioè che le femmine, appena maritate, divengono di nome donne, che val padrone. Del resto, noi diciamo similmente le non maritate donzelle, cioè padroncine. Vedi Ducange in Domicellus, ed anche vedilo in Domnus. I mariti ancora si chiamavano particolarmente domini. Forcellini (Recanati, 2 febbraio, festa della Purificazione di Maria Vergine Santissima, 1827).


*    Magistrato1 da bene. Magistrato malvagio. Qual è il segno da riconoscerlo? Di tutte le altre cose non ne troverete una, dove stabilito ancora e confessato il fatto non sieno vari e opposti giudizi o interpretazioni qual buona qual sinistra. Rigoroso, severo: se tu lo lodi per questo capo, altri per questo medesimo lo chiamerà vendicativo, crudele, ministro della tirannide, esecutore di vendette e risentimenti privati sotto specie di pubblici, nemico dei cittadini, fanatico, persecutore, odiatore dei lumi della libertà, del progresso, della civilizzazione. Clemente: sarà freddo, debole, protettore dei vizi e dei malvagi, complice dei perturbatori della società, fautore delle male opere. Se vi sono partiti, ed egli ne favorisce uno, l’altro o gli altri lo condannano; se nessuno, egli è un insensato, un vile, almeno un furbo. Cosí dell’ambizione ec. ec. Ma quanto all’astinenza o all’appetenza dell’altrui o del pubblico, voi non troverete due persone che, concordato il fatto, discordino [p. 186 modifica]nel lodarlo o nel biasimarlo, o anche nell’interpretarlo. E questo è quasi il solo capo dal quale in verità suol dipendere il nome che uno acquista nei magistrati di uomo da bene o di tristo. Da bene è sinonimo di disinteressato, malvagio di cupido; integrità di disinteresse ec. Da ciò parrebbe che gli uomini non fossero d’accordo se non nel concetto della roba, e che l’ufficiale pubblico potesse a suo modo dispor della vita, dell’onore, della libertà, di tutti gli altri beni dei cittadini, purché rispettasse i danari e le possessioni (4 febbraio, domenica, 1827).


*    Cano is, con-cino is ec. - Vati-cinor aris, ec. buccinare ec. Vedi Forcellini

Note

  1. Ministro, funzionario qualunque.