Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4413

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[p. 347 modifica] brevi canti, come gli omerici, ossianici ec., ed in inni ec., rientra nella lirica. Vedi p. 4461.


*    Alla p. 4372. Infatti la lingua italiana tra le moderne è considerata per aver la piú antica letteratura, perché ha i piú antichi libri veramente letterarii, e che abbiano esercitata ed esercitino ancora un’influenza perpetua sulla lingua e letteratura nazionale; mentre quanto all’antichità semplicemente di scrittura, cioè di versi e prose scritte in lingua volgare (anche lunghi poemi, lunghe cronache ec.), la lingua italiana cede di gran lunga alla francese e [p. 348 modifica]spagnuola ec., per non parlare della tedesca ec. (anzi in ciò la lingua italiana è delle piú moderne, se non la piú). Nondimeno è sempre vero che la letteratura italiana è la piú antica delle viventi, perché Dante, Petrarca Boccaccio sono i piú antichi classici fra’ moderni, i piú antichi che si leggano e nominino, non solo fra gli eruditi nazionali, ma fra tutti i cólti d’Europa.


*    Quando io dico: la natura ha voluto, non ha voluto, ha avuto intenzione ec., intendo per natura quella qualunque sia intelligenza o forza o necessità o fortuna, che ha conformato l’occhio a vedere, l’orecchio a udire; che ha coordinati gli effetti alle cause finali parziali che nel mondo sono evidenti (20 ottobre 1828).


*    Alla p. 4406. Chi dicesse che i Persiani d’Eschilo sono di un persiano, o composti nel senso e spirito persiano, perché l’interesse e la compassione quivi è tutta per i persiani, direbbe bene nel senso de’ moderni, e pure avrebbe torto nel fatto. Essi sono di un greco, nazionale degli autori di quelle disgrazie ec. (anzi se non erro, Eschilo militò contro i persiani), e fatti per essere rappresentati