Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/606

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[p. 88 modifica] forza di un padrone dell’esistenza, non c’è ragione veruna perché l’anima, o qualunque altra cosa, supposta anche e non ostante l’immaterialità, debba essere immortale; non potendo noi discorrere in nessun modo della natura di quegli esseri che non possiamo concepire, e non avendo nessun possibile fondamento per attribuire ad un essere posto fuori della materia una proprietà piuttosto che un’altra, una maniera di esistere, la semplicità o la composizione, l’incorruttibilità o la corruttibilità (4 febbraio 1821).


*    Cum proelium inibitis (moneo vos ut) memineritis vos divitias, decus, gloriam, praeterea libertatem atque patriam in dextris vestris portare. Parole che Sallustio (Bellum Catilinarium, c. 58 al 61) mette in bocca a Catilina nell’esortazione ai soldati prima della battaglia. Osservate la differenza dei tempi. Questa è quella figura rettorica che chiamano Gradazione. Volendo andar sempre crescendo, Sallustio mette prima le ricchezze, poi l’onore, poi la gloria, poi la libertà