Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/804

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[p. 195 modifica] suo genere dire perfetto, neppur sommo come Omero (che sommo fu egli, ma non il suo poema, né egli quivi), contuttociò l’Italia dopo lui non ebbe poema epico degno di memoria, sebbene molti o piccoli o mediocri ingegni tentassero la stessa carriera. Anzi, quantunque vi sia tanta differenza fra il genere del poema dell’Ariosto e quello del Tasso, pure sembrò strano ch’egli si accingesse a quel travaglio dopo l’Ariosto; e pubblicata la Gerusalemme, i suoi nemici non mancarono di paragonarla all’Orlando, di posporla, di accusare il Tasso di temerità ec. Dopo Molière la Francia non ha avuto grandi comici, né l’Italia dopo Goldoni. Tutto questo, sebbene apparisca forse principalmente nella letteratura, tuttavia si può applicare a molti altri rami del sapere o di altri pregi umani. Si possono però citare in contrario il Racine dopo il Corneille, e il Voltaire dopo lui, e qualche tragico inglese dopo Shakespeare, ma nessuno però di quella eccellenza e fama. La quale per cadere nel mio discorso, dev’essere assolutamente prestante, sorpassante e somma sí nel modello come nel successore o successori (17 marzo 1821). Vedi p. 810, capoverso 1.