Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/989

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[p. 320 modifica] E si può dire con verità quanto alla letteratura, che la comunicazione che v’ebbe fra la greca e la romana non fu mai per nessunissimo conto reciproca, neppur dopo che la letteratura romana era già grandissima e nobilissima, anzi superiore assai alla letteratura greca contemporanea. 4°, I latini scrivevano bene spesso in greco del loro. Cosí fa molte volte Cicerone nelle epistole ad Attico (forse anche nelle altre); dove forse, per non essere inteso dal portalettere, la qual gente, com’egli dice, soleva alleviare la fatica e la noia del viaggio leggendo le lettere che portava, ovvero per evitare gli altri pericoli di lettere vertenti sopra negozi pubblici, politici ec., dal contesto latino passa bene spesso a lunghi squarci scritti in greco e tramezzati al latino [p. 321 modifica]e scritti anche in maniera enigmatica e difficile. Restano parecchie lettere greche di Frontone. Resta l’opera greca di Marcaurelio, il quale imperatore scriveva parimente, com’é naturale, in latino, e cosí bene, come si può vedere nelle sue lettere ultimamente scoperte. Eliano, conosciuto solamente come scrittor greco, fu di Preneste e quindi cittadino romano, ed appena si mosse mai d’Italia. Nondimeno dice di lui Filostrato: Ῥωμαῖοις μὲν ἦν, ἠττίκιζε δὲ ὥσπερ οἱ ἐν τῇ μεσογείᾳ Ἀθηναῖοι (Fabricius, III, 696, not.). Intorno a Marcaurelio puoi vedere la p. 2166, fine. Non cosí i greci sapevano mai scrivere in latino. Anzi Appiano in Roma, scrivendo a Frontone, uomo latino, sebbene di origine affricana, scriveva in greco, e Frontone rispondeva parimente in greco, non in latino. E cosí molti libri di autori greci si trovano scritti in greco, sebbene indirizzati a personaggi