Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione/Quartiere industriale al Testaccio, Mercati e Stazione ferroviaria in Trastevere

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Quartiere industriale al Testaccio, Mercati e Stazione ferroviaria in Trastevere
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Quartiere industriale al Testaccio, Mercati, e Stazione

ferroviaria in Trastevere.


Chi osserva la topografia di Roma vede sulla sinistra del Tevere una pianura, compresa fra la via di Marmorata, il fiume e le mura urbane, dal fiume stesso alla porta S. Paolo, che si protende a sud-ovest della città, della estensione superficiale di oltre 56 ettari, sulla quale si eleva il noto monticello del Testaccio. L’eccentricità, la bassa giacitura, l’esposizione meridionale del luogo, hanno sconsigliato chiunque si occupò dell’ampliamento di Roma, di progettarvi un quartiere per civili abitazioni. Ma d’altra parta tutti vi hanno ravvisato [p. 41 modifica]condizioni speciali e felici, per impiantarvi con successo un quartiere industriale. Questo quartiere dovrebbe essere legato con binari di servizio alla prossima ferrovia, e con opportuni scali al corso navigabile del Tevere. Così per via di terra e di acqua si renderebbero economici i trasporti delle materie prime, e di quelle lavorate; e le industrie che si stabilissero al Testaccio riceverebbero valido aiuto, qualora il Comune, profittando della facoltà fattagli dalla legge sul concorso governativo nelle spese edilizie, vi conducesse la forza motrice idraulica derivandola dall’Aniene. La contrada poi è abbastanza vasta per poterne lasciare una zona all’impianto di magazzini generali, ai depositi di alcune principali derrate e vettovaglie, e per costruirvi un nuovo mattatoio, presso al fiume e sottocorrente della città, in sostituzione di quello attuale posto presso porta del Popolo, il quale dovrebbe sopprimersi per ragioni di salubrità ed edilizie. Giacchè il luogo che occupa impedisce lo ingrandimento del borgo Flaminio nella parte a contatto della città, ed è causa che il bestiame che giunge in Roma per strada ferrata ed in copia sempre maggiore, debba percorrere unito in mandre i pomeri esterni della città, dalla stazione al Mattatoio, passando innanzi le porte Pia, Salaria e del Popolo, con quale incomodo, ed anche pericolo del pubblico, ognuno comprende. Finalmente, siccome un quartiere di un traffico rilevante non può scompagnarsi, perchè prosperi, dal comodo di prossima dimora e di stabili abitazioni, in ispecie per la classe laboriosa, così un’altra zona, e la migliore, dovrebbe essere esclusivamente riservata alla fabbricazione di alberghi e di case civili ed [p. 42 modifica] Un’altra circostanza assai favorevole assicurerebbe sempre più lo sviluppo del quartiere industriale, ed è l’impianto della grande stazione ferroviaria, che il governo è determinato di fare in Trastevere presso la porta Portese, e che sarebbe separata dal Testaccio soltanto dal Tevere, della quale abbiamo dato cenno parlando del quartiere alle falde del Gianicolo. Molte delle merci provenienti dalla linea maremmana farebbero capo a questa stazione, e breve se ne renderebbe il trasporto ai magazzini ed agli opifici, o coi carri a trazione animale pel ponte che il piano segna fra il quartiere e la porta Portese, od anche a trazione meccanica spiccando dalla stazione un binario di ritorno, che con un altro ponte ferroviario traversasse il Tevere a circa metri 460 sotto corrente del ponte stradale, e si rilegasse alla linea principale diretta alla stazione di Termini, percorrendo la zona di terreno destinata ai magazzini generali. In tal modo questa linea di congiunzione, assieme alla linea maremmana, e all’altra discendente da Termini, formerebbe uno di quei triangoli ferroviari, che sono riconosciuti i più adatti per la economia dei passaggi dei treni da una ad altra diramazione della linea di corsa.

Questa è l’idea che ha guidato l’autore del progetto, e che presiedè alla distribuzione generale del quartiere al Testaccio. In quanto ai particolari ce ne riferiamo al disegno, e ci basti dare le seguenti indicazioni. La parte che prospetta sullo stradone di Porta S. Paolo è data alla fabbricazione, ha una superficie di circa dodici ettari, e serve ad alloggiare sei mila persone. La parte lungo il fiume è destinata ai magazzini generali, agli [p. 43 modifica]scali per acqua, allo sviluppo dei binari, e dere essere separata dal resto del quartiere da una cinta daziaria. La parte centrale e verso Marmorata è riservata alle industrie e agli opifici; quella poi verso le mura, alla costruzione del nuovo mattatoio. Finalmente il campo boario avrebbe a stabilirsi nel terreno esterno compreso fra la via Ostiense, la strada ferrata, il Tevere e le mura, aprendo in queste le porte di comunicazione col mattatoio.

Il Mercato centrale, oltre essere necessario, è un altro degli obblighi imposti al Comune dalla legge sul concorso dello Stato nelle opere della città. Piuttosto che uno stabilimento unico e generale noi consideriamo il mercato come l’insieme dei vari generi di traffico, che si riferiscono alle provvigioni alimentari, e delle discipline alle quali devono essere assoggettati in una città ben regolata e civile. Quindi troviamo opportuno che vari e diversi sieno i luoghi di collocamento di tali mercati, e scelti secondo le comodità delle provenienze, degli accessi, delle abitudini stesse della popolazione. Al Testaccio dunque, ove già esiste l’antico deposito di vini comuni, conviene mantenervelo; e forse un giorno potrebbe essere utile di costruire in quelle adiacenze apposito mercato di vini nostrali e stranieri; come altresì, profittando delle comunicazioni ferroviarie, può essere vantaggiosamente situato al Testaccio un mercato dei grani, dei carboni e dei liquidi infiammabili, ecc. All’opposto crediamo che convenga mantenere presso la Bocca della Verità e il mercato del pesce recentemente edificato, e quello delle erbe, frutta e civaie, che provvisoriamente fanno piazza nei dintorni della [p. 44 modifica]via dei Cerchi e di S. Teodoro, salvo il costruire tettoie, uffici e magazinetti di riposizione e custodia. Questi mercato più interni, rispetto agli altri del Testaccio, potranno pur essi collegarsi facilmente alla ferrovia con un binario, che dal Testaccio percorra il lungo-Tevere fino alla Bocca della Verità, esercitandolo con la macchina a vapore o con la trazione animale.

Tutte le descritte disposizioni si trovano soddisfatte nel disegno del piano regolatore, ed è perciò che noi, d’accordo colla Giunta municipale, approviamo quell’insieme di opere che si completano, e si soccorrono a vicenda; cioè il quartiere industriale, il mattatoio, i mercati e le linee di collegamento colla stazione ferroviaria del Trastevere, e coi binari diretti alla stazione di Termini.