Poesie (Campanella, 1915)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/38. A Venezia

Da Wikisource.
38. A Venezia

../37. D'Italia. Sonetto ../39. A Genova IncludiIntestazione 8 luglio 2020 75% Da definire

Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla - 37. D'Italia. Sonetto Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla - 39. A Genova
[p. 90 modifica]

38

A Venezia

Nuova arca di Noè, che, mentre inonda
l’aspro flagel del barbaro tiranno
sopra l’Italia, dall’estremo danno
serbasti il seme giusto in mezzo all’onda 1,
qui di discordia e di servitú immonda
inviolata, eroi, chi ponno e sanno,
produci sempre: onde a ragion ti fanno
vergine intatta e madre alma e feconda 2.
Maraviglia del mondo, pia nepote
di Roma, onor d’Italia e gran sostegno 3,
de’ prencipi orologio e saggia scuola,
per mai non tramontar, se’, qual Boote,
tarda in guidare il tuo felice regno 4,
di libertá portando il pondo sola 5.

1. Quando Attila, detto nelle istorie «flagel di Dio», distrusse Aquileia e Padova, le reliquie degli abitanti si fuggîro nel seno del mare Adriatico, e fabbricâro Venezia in mezzo all’acque, che, come nuova arca di Noè, serbò il seme italico, ecc.

2. Nota che Venezia mai fu soggetta né a cittadini né a forestieri, e però «vergine» si dice, come Ezechiele chiama Gierusalem «puttana d’assiri», e Dante Italia «bordello» de’ forestieri, che la soggiogâro.

[p. 91 modifica]

3. Nella Canzone ad Italia si vede perché Venezia è maraviglia, ecc. «Nepote di Roma», perché è figlia di Aquileia, colonia romana.

4. Nota che tutte le repubbliche sono tarde in deliberare, per gli molti consigli: ma Venezia ha il primato in questo, ed è simile a Boote, che per la tardanza non tramonta mai; e Venezia pe’ consigli si mantiene in vita e libertá.

5. In questo tempo che tutto il mondo è schiavo, gran pondo è potere esser libero.