Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/III. I Canti del carcere/24. Sonetto in lode del signor Troiano Magnati

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24. Sonetto in lode del signor Troiano Magnati

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24. Sonetto in lode del signor Troiano Magnati
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Sonetto in lode del signor Troiano Magnati

Glorioso signor, ch’il nome porti
del cavallo troian, dove i magnati
suoi Grecia ascose pronti, apparecchiati
sovra Asia a vendicar gli antichi torti,
il valor di Diomede dentro apporti,
d’Ulisse il senno e quegli accenti grati,
di Minelao il sembiante e i modi ornati
ed ogn’altra virtú degli altri forti.
Del che m’avveggo io come Lacoonte,
ma non con l’odio suo, non col destino;
ché ammiro ed amo le tue virtú cónte.
Anzi umilmente pregando m’inchino:
apra il fianco fatal, vendichi l'onte
fatte a tanti virtuosi, e a me meschino.