Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/III. I Canti del carcere/27. Madrigale alla signora donna Ippolita

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27. Madrigale alla signora donna Ippolita

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27. Madrigale alla signora donna Ippolita
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Madrigale alla signora donna Ippolita

Bastava che pietosa
le mie doglie mirassi a ricrearmi,
onde tuo servo eterno ne restassi,
o donna generosa;
ma mille grazie e benefizi farmi
volesti ancor. Felici ferri e sassi,
che stringete i miei passi,
rengraziar non poss’io,
né gioir del sol mio:
ringrazio voi, e di voi piú non mi doglio.
Sol non poter servirla ho gran cordoglio.