Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/IV. Rime amorose/4. Sonetto alla signora Giulia

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4. Sonetto alla signora Giulia

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4. Sonetto alla signora Giulia
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Sonetto alla signora Giulia

Gioia, idea, vita, luce, idolo, amore,
mia propria essenza, in cui mi trasformai,
sei, Giulia mia; sí ben altro non mai
porto in bocca, nell’animo e nel core.
Né sol di me lo spirital valore
in te han converso i tuoi benigni rai,
ma la carne anche e l’ossa, ond’io restai
gioco, iride, umbra, luna, imago, ardore.
Vivo io, non io, ma tu vivi in me stesso tu
ti chiami Gentil, io del Gentile,
cioè dell’esser tuo titolo e segno.
Deh! m’avess’anche il mio fato concesso
ch’in te foss’anco il mio restante umile
transumanato dall’eterno Ingegno.