Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/V. Sonetti politici/1. A Cesare d'Este che ritenea Ferrara contro il papa

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1. A Cesare d'Este che ritenea Ferrara contro il papa

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1. A Cesare d'Este che ritenea Ferrara contro il papa
Poesie postume - V. Sonetti politici Poesie postume - 2. A Roma
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A Cesare d’Este che ritenne Ferrara contro al papa

Tu, chi t’opponi alla promessa eterna,
che fe’ Cristo a sua sposa, del retaggio
del mondo tutto, ch’a lei giuri omaggio
baciando i piedi di chi la governa:
l’arme la man, la man la virtú interna
non sai che regga? Dunque, qual vantaggio
hai di milizia per cotanto oltraggio,
che contro Dio avvilita non si scerna?
L’argento e l’oro, tua piú vil speranza,
fian preda e forza all’esercito santo:
lascia, meschin, sí stolta tracotanza.
Vedrai quel muro, in cui ti fidi tanto,
venirti a dosso: in ciel se farai stanza,
cadrai pur giú nel sempiterno pianto.

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