Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CXVII

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CXVII

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CXVI CXVIII

 
La serpe è già entrata fra l’anguille,
lavora dentro: ognor cresce il sospetto,
e chiunche è intento e riserrato e stretto,
per ordinar le squadre ed assortille.

La fucina arde, avampa e fa faville;
credete a me che c’è poco del netto.
La vacca è pregna e partorisce effetto,
ch’ancor grattâr la tigna a più di mille.

Noi siàn pur qui, e guardisi ognuno
en compromesso star folle e dubbioso,
gli albitri in punto e concorrendo il terzo.

Mal meritò la serpe allo spinoso
e ’ndugiar può quel che coglia in un punto,
ma in fine ha a riuscir sinestro scherzo.