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Poesie (Parini)/VII. Odi/XVIII. Ad Orazio

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XVIII. Ad Orazio

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XVIII

AD ORAZIO

Lucido esempio e guida
te, venusin, d’ogni poetic’arte,
te chi non cóle, ir celebrato in carte
temerario confida:
5né petto a lui nè mente,
che del meglio s’accorga, il ciel consente.
Schiuso prorompe il vero
sotto al tentar di tue sagaci dita:
e tu il rapisci, e misurando ardita‐
10mente vario sentiero
di modi al vulgo ignoti,
potentemente l’animo percoti.
Né da lunge a’ tuoi versi
invocato saper giá vien ritroso;
15ma come zolfo che a fugar l’ascoso
stuol de’ morbi diversi
da la vena feconda
liquido sgorga in compagnia dell’onda;
tal ............