Progetto di una strada a guide di ferro da Venezia a Milano/Capo V

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Capo V

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CAPO V.




Quante strade, quante acque s’incontrino colla strada di ferro. — Essersi provveduto alla comoda continuità delle prime, ed al passaggio delle seconde. — Quante strade postali s’intersechino, e di quanto vi si passi sopra o sotto. — Dei ponti proposti quasi tutti essere di muro, di legno pochissimi; que’soli che il farli di di muro avrebbe richiesto spesa e tempo soverchio. Anche in quei di legno le spalle esser sempre di muro, le pile finche si può. — Pei meno facili aversi sviluppato i pensieri, e fatti i disegni. — Questi esser note, quello della laguna compreso. — Dirsi una parola degli otto primi, più a lungo del nono, ma nei capi seguenti. — Dei ponti sul Serio, Mincio, Brenta, Canal Muzza, fossa di Pozzolo, Adda, Oglio, Adige.


Quante strade,quante acque s’intersichino colla strada di ferro.

77. La linea trincia 620 strade e 950 corsi d’acqua.

Nelle strade:
13 sono postali,
5 provinciali,
247 comunali,
151 consorziali,
204 private.
Nei corsi d’acqua:
26 erariali,
21 comunali,
236 consorziali,
667 privati.

Essersi provveduto alla comoda continuità delle prime, ed al passaggio dei secondi.

78. Si é provveduto alla continuità d’ogni strada intersecata o con semplici rampe di comunicazione, o con particolari manufatti di muro a seconda dell’al- tezza e del bisogno.

Quante strade postali s’intersechino; quanto vi si passi sopra o sotto.

79. Tra le tredici strade postali ad una sola vi si passa sopra con manufatto di muro, a quella da Brescia a Castiglione, e vi si passa sopra all’altezza di sei metri e 18 centimetri.

Tre s’intersecano nello stesso piano stradale, quelle [p. 22 modifica]
Da Mantova a Villafranca,
Da Vicenza a Padova,
Da Padova a Mestre,
delle altre:
Quella da Triviglio a Caravaggio a metri 0,688 sopra
Da Caravaggio a Chiari 1,75 sotto
Da Brescia a Crema 0,70 sopra
Da Brescia a Cremona 1,18 sopra
Da Brescia a Ponte Vico 1,46 sopra
Da Montechiaro a Castiglione 0,139 sopra
Da Castiglione a Mantova 1,10 sotto
Da Verona a Legnago 2,91 sotto
Da Padova a Bassano 2,— sopra.

Dei ponti proposti quasi tutti essere di muro e di legno pochissimi; que’ soli che il farli di muro avrebbe richiesto spesa e tempo soverchio. Anche in quei di legno le spalle esser sempre di muro, le pile fin che si può.

80. Si desiderava, e si desidera ancora poter fare tutti i ponti di muro per la solidità e per la durata dell’opera, perchè il legno dura poco ed oscilla sempre: ma in alcuni, nei più grandi, si temette la lunghezza del tempo nel costruirli, e la grande spesa. Già, intanto, i più sono di muro: sopra 950 ponti, otto soli sono di legno. Anche nei ponti di legno a più luci le pile sono di muro, ogni volta che la natura del canale e del fiume permette di farlo senza grande perdita di tempo, senza ingenti dispendi di ture, e d’asciugamenti. Tutti i ponti hanno la larghezza della strada, otto metri, tutti due carreggiate, meno quello della laguna, che ne ha una sola.

Pei meno facili aversi sviluppato i pensieri, e fatti i disegni. — Questi esser nove, quello della laguna compreso

81. Per tutti quelli che sembrarono i meno facili si è anche sviluppato in dettaglio il pensiero. Si son fatti anche i disegni affinchè tutto riesca chiaro e definito.

Sono i seguenti:
I. Del Muzza.
II. Dell’Adda.
III. Del Serio.
IV. Dell’Oglio.
V. Del Mincio.
VI. Della fossa di Pozzolo.
VII. Dell’Adige.
VIII. Del Brenta.
IX. Della Laguna Veneta.

Dirsi una parola degli otto primi, più a lungo del nono, ma nei capi seguenti.

82. Si farà un cenno soltanto sopra gli otto primi, ma si parlerà alcun poco a lungo sull’ultimo. [p. 23 modifica]Parve esigerlo la di lui importanza, ed il molto che sul pensiero di costruirlo fu detto prima dell’esame dei fatti.

Dei Ponti

Sul Serio

83. L’alveo del Serio é amplissimo. Dove lo si attraversa è un torrente che serpeggia in un largo letto di ghiaja tra basse rive. Vi è un’isola nel mezzo, della quale si approfitta, e per la quale il ponte si divide in due tratte: ma ancora la somma di tutte e due risulta di metri 174,16. La minore, la sinistra, è lunga metri 74,64; la maggiore, la destra, metri 99,52; questa ha otto luci, sei quella, tutte sono larghe metri 12,25. Il piano del ponte è superiore alla massima piena di un metro e 85 centimetri.

Mincio.

84. Stretto e retto è il tronco dell’alveo del Mincio intersecato dalla linea. E largo 76 metri, il ponte ne ha 76,20 di lunghezza divisa in sei luci ciascuna di metri 12,50, ed il palco sovrasta alla massima piena di metri 6,781.

Brenta.

85. Nove sono le luci del ponte sovra il Brenta ciascuna della larghezza di metri 10,704, e tra il ponte, e la massima piena vi è ancora la distanza di un metro.

86. Tutti e tre questi ponti sono simili. Spalle di pietra, tutto il resto di legno; la parte inferiore, quella sotto la magra, stabile confìtta nel fondo; la superiore mobile, e da potersi sconnettere. Palafitte di sostegno scempie con parti-acqua d’ambi i lati. Palco con intelajatura di grossi travi orizzontali, longitudinali prima poi traversali, tavolato sopra. Sotto, per rinforzarlo, cavallette ad ogni corrente, ad ogni trave longitudinale, composte di una sotto trave e due freccie. Modiglioni sopra le palafitte con freccie. Contro freccie che uniscono le freccie delle cavallette e dei modiglioni, correnti orizzontali che connettono le palafitte e le cavallette, infine sopra il palco cappa di mastice, e ripari laterali di legno.

Canal Muzza.

87. Nel ponte sopra il Canal Muzza il palco delle due luci é eguale a quello dei tre ponti superiormente descritti. La pila che divide le due luci è di pietra, e l’altezza del palco, sopra il pelo ordinario dell’acqua del canale, é di metri 9,910.

Fossa di Pozzolo.

88. Quello sopra la fossa di Pozzolo é ad una sola luce larga 17 metri. Il palco è sostenuto da un sistema di sei arconi costituiti ciascuno da tre ordini di tavoloni di larice alti 30 centimetri, grossi 20. Dei correnti traversali posti sopra il primo e terzo ordine di tavoloni uniscono i sei arconi tra loro.

Adda.

90. Quattro luci ha il ponte sopra il fiume Adda larghe 25 metri ciascuna. Le pile sono di pietra, il palco di legno sostenuto da arconi di legno della freccia di metri 3,30. In ogni luce gli arconi sono sei costituiti da tre ordini di pezzi di legno tagliati ad arco di cerchio lunghi ciascuno quattro metri [p. 24 modifica] circa, alti e grossi 25 centimetri, stretti tra alcune freccie, e serrati da spine a vite.

Sopra e sotto gli arconi vi sono dei correnti traversali per unirli tra loro, e negli spazii che rimangono presso le spalle e le pile, tra gli arconi ed il palco, vi sono dei modiglioni con due freccie. Ogni parte del ponte è serrata a viti, sicché l’acconcio di una parte non guasta l’altra, e si può far facilmente.

Dalla massima piena al ponte vi sono metri 9,360.

Oglio.

91. Il ponte che con un sol arco accavalca l’Oglio, è del genere suddetto. Cinque arconi della corda di quaranta metri, della freccia di metri 5,36. Ciascun arcone ha tre ordini di archi, e ciascun arco è allo 36 centimetri e grosso 26.

Le freccie doppie, che serrano gli arconi sono verticali. Per unire l’intiero sistema, per impedire le ondulazioni orizzontali, oltre i correnti longitudinali avvi sopra gli arconi come una rete di croci di s. Andrea. Ciascuna croce va da arcone ad arcone, da freccia a freccia: e perchè il palco poi possa riposar facilmente sopra gli archi vi sono negli spazii tra gli archi, le freccie, ed i palchi delle altre croci di s. Andrea inclinate che s’affrontano contro gli archi e contro il palco. Qui il palco vince la piena di 9 metri e 56 centimetri.

Adige.

92. L’Adige dopo i divagamenti di s. Michele si strigne in un tronco di alveo naturale dritto, stretto, regolarissimo. Ivi, a Cà di Mazzè, lo attraversa il ponte della strada di ferro. La larghezza dell’alveo giugne appena a 100 metri, il ponte ne ha 104 di lunghezza. È di legno meno le due spalle, che sono di muratura comune nell’interno, di pietra viva nei rivestimenti esterni. Le luci sono quattro, quindi le cavallette di sostegno tre. L’altezza del ponte sopra il pelo dell’acqua, sino a cui è permessa la navigazione, è di metri 9,462. La maggiore profondità del fiume rade ora la sponda destra.

93. Quanto resta del Ponte sotto la magra del fiume è stabile, quanto la supera mobile. Il ponte è ad arconi, e quindi la loro riunione, il loro contrasto nelle cavallette di legno domandò un qualche studio. Ogni cavalletta ha un triplice ordine di travi verticali. La distanza degli ordini, da mezzo a mezzo delle travi, è di un metro e 52 centimetri, e la larghezza intiera occupata da una cavalletta è di metri 3,20. Vi è un forte e lungo parti-acqua sopra corrente, un breve sotto.

Dei correnti orizzontali e dei correnti obbliqui collegano insieme le diverse parti delle cavallette, e ne formano un tutto solo.

94. Ogni luce ha sei arconi, ogni arcone due ordini d’archi di legno alti 36 centimetri, grossi 26. Ogni arco è composto di pezzi stretti da spine di ferro a [p. 25 modifica] vite, ed uniti tra le freccie verticali. Sopra gli arconi vi sono doppj correnti orizzontali ad ogni freccia, e croci di s. Andrea in ogni spazio tra gli arconi ed i correnti. La corda di ogni arcone è di 26 metri, ma le luci del ponte di soli metri 22,80, perchè gli altri tre metri e venti centimetri stanno tra le cavallette di sostegno, o tra le spalle. Presso agli estremi di ciascuna luce, tra gli archi ed il palco vi sono delle croci di s. Andrea inclinate. Gli arconi passano tra le travi verticali dei due ordini esterni delle cavallette, e affrontano in quelle dell’ordine di mezzo. Nei luoghi ove gli arconi s’affrontano vi è una cappa di ferro affinchè nelle pressioni opposte le fibre del legname non si compenetrino.

95. Il palco ha prima un doppio ordito di travi longitudinali e traversali, poi dei travi minori nel senso della lunghezza; su questi dei tavoloni, e sopra i tavoloni una cappa di mastice.

96. Le freccie verticali degli arconi estremi si prolungano fino alla sommità dei parapetti. Fra questi prolungamenti è tessuto il parapetto per modo, che fa anch’esso parte della resistenza contro le vibrazioni verticali dell’intiero sistema.

97. Ma eccoci al ponte di Venezia, al manufatto più importante dell’opera. E d’uopo che la bontà e la tolleranza di chi legge si rinfranchi.



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