Prose (Foscolo)/I - Scritti vari dal 1796 al 1798/IV. Articoli vari pubblicati nel Monitore italiano/1. Al ministro di polizia, Sopransi

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1. Al ministro di polizia, Sopransi

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1. Al ministro di polizia, Sopransi
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I

Al ministro di polizia, Sopransi.

3 ventoso, ore sei di sera.


Ti scrivo con le mani bagnate nel sangue d’un vecchio ch’io raccolsi da terra, schiacciato da una carrozza. Invano con le grida e con le minacce tentai d’arrestare il cocchio omicida: appena ho potuto salvare me stesso. Il tardo vecchio, che guidava a mano un suo tenero figlio, fu rovesciato ed oppresso: egli serbò il fanciulletto da morte, coprendolo colle sue membra, péste dai spaventati cavalli.

Il cocchiero, avvezzo forse dai tempi della tirannide a sacrificare con feroce stoliditá i cittadini che non possono salvarsi superando la velocitá delle ruote, seguitava indifferentemente il suo corso. Quanto piú alcuni circostanti voleano arrestarlo, tanto piú s’affrettava a sfuggire, temendo la pena della legge violata. Profittando della oscuritá della sera, finsi di presentargli una pistola, gridandogli: — O t’arresta o t’abbrucio. — Allora ei si stette, tino che, accorsa in breve la guardia, fu condotto [p. 18 modifica] all’ufficio di polizia. Ma che pro? Castigando il cocchiere, si ritorna a vita quel cittadino, che forse in questo momento esala l’ultimo fiato? o si restituisce la sanitá a quel fanciullo, che dovrá forse strascinare per tutti i suoi giorni le membra storpiate ed inutili a procacciargli la sussistenza?

Tentasti, egli è vero, o Sopransi, di prevenire questi delitti tanto piú esecrabili quanto non riescono in vantaggio di chi li commette, infliggendo una pena pecuniaria a chi sfrenatamente corresse con le carrozze per la cittá. Promettendo parte del danaro a chi arresta i cavalli, animasti i cittadini a sorprendere i violatori della legge. Ma questa misura è, a mio parere, delusa appunto da chi vuole trasgredirla. E chi sará quell’uomo si audace da esporsi stupidamente al pericolo di essere frantumato, opponendosi all’impetuoso corso de’ cavalli? Piú fiate mi v’accinsi io medesimo: ma o non ho potuto raggiungere i cocchi, che mi sfuggivano; o la sferza del cocchiere, che, minacciandomi, irritava maggiormente i cavalli, mi ha forzato a ritrarmi.

Non è dunque che io pretenda di dettar leggi, se ti propongo su quest’argomento alcuni consigli. Se a me spettasse di fare delle provvidenze, queste e non altre, a mio parere, sarebbero le piú opportune: 1° Porterá una pena pecuniaria e non potrá piú tenere carrozza e cavalli quel cittadino, la cui carrozza avesse oppresso, mutilato o morto qualche altro cittadino. 2° La pena pecuniaria, che si dovrá infliggere in ragione della ricchezza del proprietario della carrozza, dovrá ritorcersi a compenso di quella famiglia che avrá in tal caso perduto il padre, il figlio, il marito. 3° Ove la carrozza appartenesse ad un vetturino, questi, oltre la pena pecuniaria, dovrá perdere i cavalli e la vettura. 4° Pagherá cento zecchini chiunque sará da due testimoni legali e oculari accusato di avere sfrenatamente corso per la cittá. Queste testimonianze cadranno nulle, ove si smentisca l’accusa per mezzo d’altri due testimoni legali, oculari e contemporanei al momento in cui si è denunciata la trasgressione. 5°8 Percepirá 200 zecchini, da sborsarsi dal proprietario de’ cavalli e del cocchio, chiunque arrestasse cavalli correnti oltre il modo fissato dalla legge. [p. 19 modifica]

Benché quest’ultima provvidenza sia quasi ineseguibile, potrebbe, per la somma della pena, animare maggiormente i cittadini all’esecuzione e trattenere i cocchieri dal trasgredirla.

Eccoti il mio parere, o Sopransi, sopra un sì importante soggetto.

Ella è vergogna che nella patria di Beccaria, ridivenuta libera, sussistano ancora i delitti della tirannide, e si veggano miseramente perire i cittadini sotto que’ cocchi, ove siedono i giá potenti, insultando il popolo pedestre. Chi sa che i grandi non vogliano in questa maniera vendicarsi indirettamente del popolo, che ha rivendicato i suoi dritti? Le ricchezze somministrano sempre mezzi di vendetta. Salute.

Foscolo.