Qual chi per ria fortuna in un momento
Aspetto
| Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
| ◄ | In qual dura alpe, in qual solingo e strano | Vedi, invitto signor, come risplende | ► |
LXXXIV
Qual chi per ria fortuna in un momento
sotto grave ruina oppresso geme,
che, da’ vivi e dal mondo tolto inseme,
4fra se stesso consuma il suo lamento,
tal, qualor dopo ’l danno io mi risento
sotto il peso amoroso, il qual mi preme,
ricorro, lasso, a le querele estreme
8e senza frutto piango il mio tormento.
Non veggio onde al mio mal soccorso omai
sperar mi possa. O mia perversa sòrte,
11a che spietato fin condotto m’hai!
Alma, benché ’l partir sia duro e forte,
cerca pur una volta uscir di guai,
14ché men dole il morir che aspettar morte.