Relatione dell'atto della fede

Da Wikisource.
Anonimo

1559 cristianesimo cristianesimo Relatione dell'atto della fede, che si è celebrato dall'officio della ſanta Inquiſitione di Valladolid. Nel giorno della Dominica della Santiſſima Trinità, a’ xxi. Del meſe di Giugno, della Natiuità del nostro Signore Giesu Christo MDLIX. Intestazione 17 maggio 2008 50% cristianesimo

50PX
50PX


COL NOME DI TUTTI QUELLI SIGNORI,

& donne, che ſono stati abbruſciati, & anco le

condannaggioni de racconciliati.



In Bologna, per Aleſſandro Benacio, & compagni.

Indice


ESSENDOSI fatto un palco grande, & ben fabricato per l’effetto che si fece in la piazza maggiore di Valladolid, appresso la casa del Concistoro, & acconcia la stanza dove haveano da stare le persone Regali in la detta Casa, & altri Palchi, & stanze per li Conseglieri, Tribunali, Cavalieri, & altre persone di quella Corte, & Cancellaria della detta Terra, & di molti altri luochi del Regno, che qui concorsero, di maniera, che tutta la piazza, finestre, tetti, e strade stavano piene di gente per vedere l’atto. In quello mezzo uscirno di Palazzo innanzi le dieci hore la Serenissima Prencipessa, donna Giovanna Governatrice di questi Regni, & Don Carlo Prencipe di Spagna, accompagnati dall’Arcivescovo di S. Giacopo, il Contestabile d’Almirante di Castiglia, il Marchese d’Astorga, il Conte Miranda, il Marchese di Denica, il Mastro di Montesa, il Marchese Sarria, il Maggiordomo maggiore della Prencipessa, Don Garzia di Toledo, il Mastro di creanza del Prencipe, il Conte di Osorno, il Conte di Nieva, il Conte di Modica, il Conte di Saldagna, il Conte di Zibadeo, il Conte di Andrada, & molti altri Cavallieri, oltre quelli delle case di sue Altezze. Venivano innanzi a sue Altezze due balestrieri di mazza, & duoi d’arme con l’insegne reali, & il Conte di Bondia con lo stocco, & innanzi che sue Altezze arrivassero nella piazza stavano in suoi palchi, & stanze, l’Arcivescovo di Siviglia Inquisitor generale, & quelli del Consiglio della santa Inquisitione, & con esso il Vescovo di Ciuidad Roderigo, & il Conseglio Real, l’Inquisitori, & il Vescovo di Valentia, come ordinario, & con essi il Vescovo di Ories & tutti gli altri Consegli. Et poi che arrivorno sue Altezze, venne la processione delli prigioni penitenti, con il Clero, & Croce coperta di tela nera, & con la Bandiera del santo Officio, tutti ordinatamente per una confratella, ò valle, che si fece dalla Casa della Inquisitione fino al palco della piazza, perche li penitenti caminassero per mezzo con li famigliari della Inquisitione, & non l’impedissero la quantità delle genti ch’erano per le strade. Arrivati tutti al Palco, si assettarono, & subito predicò il Maestro fra Melchior Cano, il Vescovo che fu di Canaria, dell’Ordine di santo Domenico, & fece una predica molto dotta, prudente, & solenne, come in tal tempo, & luoco si ricercava. Finita la predica, l’Arcivescovo di Siviglia andò dove stavano sue Altezze, & li fece giurare sopra una Croce, & un Messale, sopra che posero sue reali mani in questo modo. Perche, per decreti Apostolici, & sacri Canoni è ordinato, che li Re giurino di favorire la santa fe Catholica, & religion Christiana, per tanto conforme a questo, vostre Altezze giurano per Dio, per santa Maria, per li santi Evangeli, & per il segno della Croce, dove han posto sue Reali mani, che daranno tutto il favor necessario al santo Offitio dell’Inquisitione, & a suoi ministri contra li heretici, & apostati, & contra tutti quelli che li favoriranno, & defenderanno, & contra qual si vogliano persone, che directe, o indirecte impediranno le cose di questo santo Officio, & che astrengeranno tutti suoi Suditi, & naturali, ad obedire, & osservare le constitutioni, & lettere Apostolice, date, & promulgate in difensione di nostra santa fè catholica contra li heretici, & contra quelli che li crederanno, recettaranno, favoriranno, & difenderanno, sue Altezze risposero. Cosi giuramo; & l’Arcivescovo li disse, & per questo nostro Signore prosperi per molti anni le Real persone, & stati di vostre Altezze.

Finito di giurare sue Altezze, uno delli Relatori, che li stavano disse alli circonstanti, se giuravano il medesimo quanto fosse il loro, & tutti risposero, che si: Et allhora cominciarono a leggere le sentenze delli detti condennati, che sono gli infrascritti.