Religion, tu l'unica
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
◄ | Nacque il promesso ai popoli | Coronata di cipresso | ► |

ALLA RELIGIONE
INNO
I
Religïon, tu, l’unica
Onde il mortal s’india.
Del tuo favor soccorrimi
M’apri del Ciel la via:
Per te de’ Santi il Santo
Miri, e l’eterno canto
7Possa fruïr per te.
II
Non la usurpata clamide,
Non il favor di plebe,
Nè cento buoi, che rompano
Le fecondate glebe
Fanno il mortal bëato,
Se, a’ tuoi favori ingrato,
14Volga a le colpe il piè.
III
Sorge improvviso il turbine
In te l’uom fida e spera:
Per te de’ morbi involasi
La provocata schiera:
E il sesso imbelle, e il forte
Non mira più la morte
21Compreso da terror.
IV
Quel che di rose infiorasi
Non è il sentier del giusto;
Di spine ingombro e triboli,
È periglioso, e angusto
È quel che a la virtude,
O bella Dea, dischiude
28L’onnipossente Amor.
V
Sdegnato Iddio, su gli uomini
Volgea la sua vendetta,
Punìa de l’acque l’impeto
La stirpe maladetta;
Sol non vedea l’estremo
Giorno fatal Noemo,
35Mentre la terra è un mar.
VI
Stuol di pietose vergini
Quanti sostenne affanni!
I tormenti mancarono,
Non già nuovi tiranni,
Mentre quell’alme sante
Correan del Divo Amante
42Gli amplessi ad alternar.
VII
Che fora il viver, ultimo
Bene, de’ mali il primo,
Se l’incrëato Artefice
Questo animato limo
Non sollevasse ai giri,
Ove non ha che aspiri
49Chi prole sua non è.
VIII
Come è il venir terribile
Del fato estremo a cui
Non lice dir: non ultimo
De’ tuoi seguaci io fui;
Dal tuo di grazie trono
La fonte del perdono
56Schiudi, gran Dio, per me!
IX
Nato a virtù, magnanimo
Di cento schiere erede,
Era un potente: vittima
Del popol suo si vede;
Nè piange, no, nè geme,
Chè una söave speme
63Gli disserrava il Ciel.
X
Come l’Agnel sul Golgota,
E anco il suo dir ne suona,
Sclamò, gran Dio, d’un popolo
Al vaneggiar perdona:
E la bell’alma intanto,
De gli Angeli fra il canto
70Lasciava il fragil vel.
XI
Religïon, cui diedemi
Seguir pietoso Iddio,
Cui da’ primi anni strinsemi
La Patria ed il desìo,
Me peregrino in terra
Sostieni ne la guerra
77Del vizio e de l’error.
XII
E come or sciolgo un cantico
Figlio del mio pensiero,
Lo sciolga il dì, che scorrere
Potrò le vie del vero,
Dove immortal melode
Canta di Dio la lode,
84Dove più l’uom non muor.