Reso/Terzo episodio
Questo testo è completo. |
◄ | Secondo stasimo | Terzo stasimo | ► |
Entrano cauti Ulisse e Diomede.
ulisse
Diomede, non odi? O un rumor vano
all’orecchio mi giunse? È suono d’armi?
diomede
No, le catene son ferree, che stridono
delle ruote dei carri: anch’io spavento
n’ebbi, pria di capir ch’eran catene.
ulisse
Ve’ che fra il buio non t’imbatta in guardie.
diomede
Ci baderò, sebben pel buio inoltro.
ulisse
Sai, se alcun dèsti, la parola d’ordine?
diomede
La so, Dolone me l’apprese: Febo.
Ulisse entra un momento nella tenda d’Ettore, e súbito esce.
Ahimè, ché vuoti
ulisse
questi giacigli dei nemici scorgo.
diomede
È, Dolone lo disse, il letto d’Ettore,
contro il cui seno questa lancia è volta.
ulisse
Che sarà? Qualche schiera a campo è mossa?
diomede
Per ordir contro noi forse un’insidia?
ulisse
Audace, or, poiché vinse, Ettore è audace.
diomede
E allora, Ulisse, che faremo? L’uomo
che cercavamo, non abbiam trovato
nella sua tenda. Ogni speranza è persa.
ulisse
Prima che sia, torniamo ai legni: salvo
lo vuole il Dio che a lui die’ la vittoria:
alla fortuna contrastar non giova.
diomede
No, Enea cerchiamo, o Paride, infestissimo
tra i Frigi tutti, e il capo recidiamogli.
ulisse
Cercarlo al buio, fra nemiche schiere,
e ucciderlo potrem senza pericolo?
diomede
Scorno è, tornare ai legni argivi, senza
compier contro i nemici alcuna gesta.
ulisse
Come, nessuna n’hai compiuta? Ucciso
non abbiamo Dolon, che ad esplorare
venía la flotta? Non ne abbiam le spoglie?
Sterminar vuoi tutti i nemici? Credimi,
torniamo indietro. E tu, Fortuna, assistici.
Appare improvvisamente la Dea Atena.
atena
Dove movete, le troiane schiere
abbandonate, in cuor morsi dal cruccio,
perché mettere a morte Ettore o Paride
non vi concede il Nume? E non sapete
che giunto è a Troia un alleato, Reso,
con un grande apparecchio? Ov’ei la notte
trascorra, sino al nuovo dí, la lancia
far non potrà d’Achille, e non d’Aiace,
ch’egli il campo naval non ponga a sacco
degli Achei tutto, e i valli non abbatta
e un grande accesso oltre le porte schiuda
con la sua lancia. Se tu questo uccidi,
il tutto stringi. Lascia in pace d’Ettore
dunque i giacigli, e non volergli il capo
mozzare: un’altra man l’ucciderà.
ulisse
O diva Atena, il suon della tua voce
odo, ben noto a me: ché nei perigli
sempre mi sei vicina, e mi difendi.
Dove posa quell’uom dimmi, del barbaro
stuolo in qual punto le sue schiere accampa.
atena
Sta qui presso, e le sue schiere confuse
non son con le troiane, anzi in disparte
Ettore le accampò, per questo scorcio
di notte sino al dí. Stanno qui presso,
legate al carro, le puledre tracie,
e facile è scoprirle fra le tenebre:
ch’esse brillano come ala di cigno
fluviatile. Poi che ucciso avrete
il lor signore, al campo le addurrete,
fulgidissima preda. Al mondo luogo
non c’è che vanti una pariglia simile.
ulisse
O Dïomede, delle tracie turbe
tu fa’ sterminio, o a me la cura lasciane;
ma dei puledri tu datti pensiero.
diomede
A me la strage, a te i puledri. Pratico
sei di scaltrezze, hai mente acuta; e gli uomini
là schierare conviene ove piú giovino.
atena
Ma ecco, verso noi vedo Alessandro
muovere: da le scolte incerti indizi
di nemici qui giunti a lui pervennero.
diomede
E d’altri in compagnia qui giunge, o solo?
atena
Solo. Al giaciglio vien d’Ettore, sembra
a dir che spie nel campo s’introdussero.
diomede
Non convien dunque a lui prima dar morte?
atena
Piú non potrai di quanto il Fato vuole.
Non è destino che costui soccomba
sotto i tuoi colpi. Ma di lui che uccidere
devi, la morte affretta. Ed io con Pàride
d’esser Ciprigna fingerò, d’assisterlo
nei suoi travagli, e con discorsi vani
illuderò quel mio nemico. A voi
parlo; ma quei che patirà la frode,
nulla sa: m’è vicino, eppur non m’ode.
Entra Paride.
Ulisse e Diomede si allontanano.
paride
Parla rivolto alla tenda d’Ettore.
A te, duce e fratello, Ettore io parlo.
Dormi? Esser desto non dovresti? Alcuno
dei nemici s’appressa al nostro esercito,
non saprei se ladrone o esploratore.
atena
Fa' cuor: su te veglia benigna Cípride.
A cuore ho la tua guerra, e non dimentico
ch'ebbi da te la palma, e ti proteggo
perché fui favorita. E adesso giungo
per la salvezza delle ilfache schiere,
e un uomo reco a te, tuo grande amico,
il tracio figlio della Dea canora,
della Musa; e gli fu padre lo Strímone.
paride
Sempre benigna ad Ilio e a me ti mostri.
Un gran tesoro, penso, alla città
procacciai, quando a te diedi la palma.
Or qui giungo, ché udii, non chiaramente,
ma fra le scolte pur corse la voce,
che qui son giunti esploratori achivi.
Chi non li vide, lo assicura, e chi
li scorse, dir non sa per dove mossero.
Al giaciglio per questo accorsi d'Ettore.
atena
Non temer; nulla c'è di nuovo: Ettore
di qui lontano, i Traci ordina in campo.
paride
Credo ai tuoi detti, mi convinco: l'ordine
tuo seguo, e, scevro di timore, parto.
atena
Va’. Tutto quanto a cuor ti sta, confida
ché a cuor mi sta: ché fortunati io bramo
gli alleati vedere. Ed anche tu
conoscerai la mia benevolenza.
{{Vc|Paride si allontana. Tornano Ulisse e Diomede.
atena
Ora a voi parlo, o figlio di Laerte.
○ troppo audaci, le affilate spade
ringuainate, ché trafitto giace
ora dei Traci il condottiero, e prese
le sue cavalle. Ma sentore n’ebbero
gl’inimici, e su voi corrono. Ai legni
presto correte, su, ponete in salvo
la vostra vita a che l’indugio, quando
su voi già piomba dei nemici il turbine?
Atena sparisce.
Entrano i coreuti e piombano sui due guerrieri.
coro
Ohè, ohè!
Picchia, picchia, picchia, picchia,
batti, via Quest’uom chi è?
Questo qui, dico, guardatelo.
Pone il campo qualche ladro
fra le tenebre a soqquadro.
Corra ognuno, su su, su.
Questo ha preso, ho còlto questo.
corifeo a
Riesce ad afferrare Ulisse.
Chi sei tu?
Donde vieni? Parla presto.
ulisse
Tu morrai, se male adoperi. Di saperlo hai tu diritto?
corifeo a
Presto il motto: o questo cuspide nel tuo seno avrò confitto.
ulisse
Non colpir, sta di buon animo.
semicoro a
Fatti sotto, picchia forte.
corifeo a
Hai tu Reso ucciso?
ulisse
Ho ucciso chi voleva dargli morte.
corifeo b
Fermi tutti!
corifeo a
No, ti dico!
corifeo b
Non uccidere un amico.
corifeo a
ad Ulisse.
Quale il motto?
ulisse
Febo.
corifeo b
Basta. Dal suo sen distogli l'asta.
Ulisse e Diomede si allontanano.
corifeo a
Dove andati son quegli uomini?
corifeo b
Io di qui prender li vidi.
corifeo a
Inseguirli dobbiam tutti? O val meglio alzare gridi?
corifeo b
Fra le tenebre a scompiglio - porre il campo è gran periglio.