Rime (Michelangelo)/172. Costei pur si delibra

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172. Costei pur si delibra

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172. Costei pur si delibra
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  Costei pur si delibra,
indomit’ e selvaggia,
ch’i’ arda, mora e caggia
a quel c’a peso non sie pure un’oncia;
e ’l sangue a libra a libra5
mi svena, e sfibra e ’l corpo all’alma sconcia.
La si gode e racconcia
nel suo fidato specchio,
ove sé vede equale al paradiso;
po’, volta a me, mi concia10
sì, c’oltr’all’esser vecchio,
in quel col mie fo più bello il suo viso,
ond’io vie più deriso
son d’esser brutto; e pur m’è gran ventura,
s’i’ vinco, a farla bella, la natura.15