Rime varie (Alfieri, 1903)/CCXXIV. Per queste orride selve atre d'abeti

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CCXXIV (1792). Per queste orride selve atre d'abeti

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CCXXIV (1792). Per queste orride selve atre d'abeti
CCXXIII. Se pregio v'ha per cui l'un popol deggia CCXXV. Per la decima volta or l'Alpi io varco

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CCXXIV (1792).

Per queste orride selve atre d’abeti,
Ch’irto fan dell’aspre Alpi il fero dorso,
Donna mia, già soletto io tenni il corso
Tuoi rai seguendo, astri miei fidi e lieti.

Indivisibili or, contenti, e queti,
Più non temendo della invidia il morso,
Noi la via pittoresca a sorso a sorso
Libando andiam, come pittor-poeti.

Dopo quasi due lustri, alla bramata
Italia alfin rivolte l’orme, addio
Diam sempiterno alla Germania ingrata.

Liberi no, men servi assai, dal rio
Giogo d’arci-tirannide insensata
Là vivrem scevri, in prezïoso oblio.