Rime varie (Alfieri, 1912)/XL. Lontano dalla sua donna, rivolge a lei il suo pensiero

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XL. Lontano dalla sua donna, rivolge a lei il suo pensiero

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XL. Lontano dalla sua donna, rivolge a lei il suo pensiero
XXXIX. Alla Repubblica di Venezia XLI. Alla casa del Petrarca

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XL [lvii].1

Lontano dalla sua donna, rivolge a lei il suo pensiero.

O di gentil costume unico esempio,
D’ogni alto mio pensier cagione e donna;2
Del lasso viver mio sola colonna;3
4Di celestial virtude in terra tempio:
Mentr’io di pianto l’aere rïempio,
Com’uomo il cui martír mai non assonna,4
Forse un duol non minor di te s’indonna,5
8E del tuo molle cor fa crudo scempio.
Che fai tu sola i lunghi giorni interi,
Al trapassare or sí molesti e lenti,
11Piú che saetta a noi già un dí leggieri?6
D’udirti parmi in sospirosi accenti
Chiamarmi a nome; e veggio intanto i neri
14Occhi appannarsi in lagrime cocenti.


Note

  1. Leggesi nel ms.: «In piazza S. Marco, 3 giugno 1783».
  2. 2. Donna, signora.
  3. 3. Immagine frequente nel canzoniere petrarchesco.
  4. 6. Non assonna, non prende riposo: cosí l’Ariosto (Orl. fur., I, 49):
    Con molta attenzïon la bella donna
    Al pianto, alle parole, al modo attende
    Di colui che in amarla non assonna.
  5. 7. S’indonna, s’impadronisce, e lo usa anche Dante (Par., VII, 13):
    Ma quella riverenza che s’indonna
    Di tutto me, pur per Be e per Ice,
    Mi richinava, come l’uom ch’assonna.
  6. 11. Il Petrarca (Rime, CCCLXVI):
    I dí miei, piú correnti che saetta,
    Fra miserie e peccati
    Sònsen andati....
    Di questo sonetto pubblicò alcune varianti, di poca importanza, Giuseppe Mazzatinti, in Rivista d’Italia dell’ottobre 1903.