Rime varie (Alfieri, 1912)/XLII. Al Petrarca, intorno alle sue pene d'amore

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XLII. Al Petrarca, intorno alle sue pene d'amore

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XLII. Al Petrarca, intorno alle sue pene d'amore
XLI. Alla casa del Petrarca XLIII. Al sepolcro di Lodovico Ariosto

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XLII [lix].1

Al Petrarca, intorno alle sue pene d’amore.

È questo il nido, onde i sospir tuoi casti,2
Cigno di Sorga,3 all’aure ivi spargendo?
Qui di tua donna privo, in lutto orrendo,
4Del tuo viver l’avanzo a lei sacrasti?4
In quelle angosce, che sí ben cantasti,
Io pure immerso (ahi misero!) vivendo,

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Se di mio supplicar te non offendo,
8Vena5 ti chieggio che a narrarle basti.
Quella, che sola in vita mi ritiene,
È tal, che ai pregi suoi stil non si agguaglia;
11Onde, a laudarla, lagrimar conviene:
Ma di quel pianto, che a far pianger vaglia;6
Di quel, con che scrivendo le tue pene,
14Muovi d’affetti tanti in noi battaglia.


Note

  1. Nel ms.: «17 giugno, tra Rovigo e Ferrara».
  2. 1. Il Petrarca (Rime, CCCXXI):
    È questo ’l nido in che la mia fenice
    Mise l’aurate e le purpuree penne?
  3. 2. Il Sorga è un piccolo fiume che sbocca nel Rodano.
  4. 3-4. Non è assolutamente vero che dal 1348, anno in cui avvenne la morte di Laura, fino al termine della vita, il Petrarca abbia dimorato ad Arquà, ché anzi viaggiò senza posa. Sacrasti, consacrasti.
  5. 8. Vena, ispirazione, estro.
  6. 12. Dante (Vita nuova, XLI):
    ... le parole, ch’uom di lei può dire
    Hanno virtú di far piangere altrui.