Rivista italiana di numismatica 1895/Notizie varie

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Rivista italiana di numismatica 1895|Notizie varie

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Rivista italiana di numismatica 1895 Rivista italiana di numismatica 1895

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VARIETÀ



Variante inedita del Grosso di Ercole I coniato a Reggio-Emilia.

Gent.mo Sig. Cav. Gnecchi.

Dopo la pubblicazione dell’interessante e accuratissimo studio del Cav. Francesco Malaguzzi-Valeri per la zecca di Reggio-Emilia ben poco, per non dir nulla, resta a scrivere su di questa. E invero le ricerche fatte dall’egregio Autore negli Archivi di Stato, e la fortuna toccatagli che le collezioni dove si conservano le più importanti monete della zecca di Reggio non siano di quelle che, per mancanza di ordinamento o per difetto di direzione, rimangono quasi inaccessibili agli studiosi, hanno fatto sì che la sua monografia sia riuscita completa in ogni sua parte e più di tutto nella parte descrittiva che, se non è la più importante per gli studiosi, lo è certamente per i raccoglitori.

Ciò non ostante mi è capitato di recente un esemplare del Grosso di Ercole I variante da quello descritto dal Malaguzzi al n. 4 e riprodotto nella Tavola X, n. 5, come esistente nel Museo di Ferrara.

Eccone la descrizione:

D/ — HRCVLES: DUVX (sic) (foglia trilobata). — Nel campo la macinella da grano.
R/ — S • PROSPER (scudetto con lo stemma di Reggio) . EPS • REGII (foglia). — Busto del Santo di faccia con mitra e nimbo.
Argento, peso gr. 0,778.

La leggenda sbagliata del dritto fa supporre un errore dell’incisore del conio, errore che sarà stato corretto in [p. 140 modifica]emissioni successive: il rovescio appare identico a quello dell’ esemplare riprodotto dal Malaguzzi.

L’importanza di questa varietà non è tale da intrattenervisi molto, però, siccome può interessare i collettori, così ho creduto dargliene comunicazione lasciando al suo fine discernimento il giudicare se sia o no il caso di darle pubblicità sulla nostra Rivista.

Quello che senza dubbio risulterà anche più evidente di questa pubblicazione, ov’Ella creda di farla, è la importanza grandissima della illustrazione delle singole zecche fatta con l’accuratezza e coscienza con cui il Malaguzzi condusse quella della zecca di Reggio, perchè permetterà ai varii raccoglitori e ai Musei di fornire con poca fatica gli elementi per completare le serie delle monete uscite da una data officina.

Sarebbe quindi desiderabile anzi necessario che simile lavoro potesse farsi per tutte le zecche d’Italia.

La nostra Società, che prese lodevolmente e con esito felice l’iniziativa bandendo il suo primo Concorso, dovrebbe ora studiare ogni mezzo per facilitare il compito a chi si accinge a consimili studi, adoperandosi perchè i Musei pubblici e privati siano meno avari di notizie e perchè vengano rimossi tanti ostacoli che difficilmente possono immaginarsi da chi non li ha incontrati per via.

Perdoni il disturbo e mi abbia con ogni ossequio
      Santangelo di Romagna, li 8 Marzo 1895.

Dev. G. Castellani.          




Il ripostiglio di Dambel. — Il 27 nov. 1894 certo Giuliani, scavando per ragioni di coltura un suo campicello situato presso a Saorì, frazione del comune di Dambel, villaggio dell’alta valle di Non, scoperse alla profondità di circa 80 centim. dal suolo, una tomba formata dei soliti tegoloni di cotto, che racchiudeva uno scheletro; presso al cranio rinvenne un vaso di rame tutto guasto per l’ossido, che conteneva molte monete ed un cucchiaio d’argento, un bacile di sottilissima lamina di rame, e frammenti di una coppa di cotto.

[p. 141 modifica]Le monete che ho potato esaminare erano 285; di queste, 284 antoniniani di varia conservazione, qualcuno con traccie della bianchitura, ed un’aureo. Congetturo che le monete dovessero essere circa 350, essendone andate disperse parecchie fra persone del luogo.

Ecco la distinta per imperatori:

Claudio II (268-270) 1
Aureliano (270-275) 63
Severina 3
Tacito (275-276) 15
Floriano (276) 1
Probo (276282) 105
Caro (282-283) 7
Numeriano (282-284) 5
Carino (282-285) 15
Diocleziano (285-305) 29
Massimiano (286-305) 12
Antoniniani frusti indecifrabili 28

Fra queste monete non ho rilevato rarità alcuna, se si eccettua forse un antoniniano di Aureliano con PIETAS AVG (Cohen, II ed., n. 171) il quale si distingue altresì dagli altri per maggior spessore e rilievo delle due figure del rovescio.

L’aureo spetta a Diocleziano e merita un cenno per essere una varietà del n. 280 del Cohen (II ed.).

D/ — IMP CCVAL DIOCLETIANVS PF AVG. Busto laureato e corazzato a destra.
D/ — IOVI FVLGERATORI. Giove nudo, a destra, con fulmine, trattiene colla sinistra il manto svolazzante che porta sulle spalle, in atto di colpire un gigante (?) che ha le gambe in forma di serpenti (?), che gli sta genuflesso davanti e del quale col piede sinistro calca la coscia destra. Esergo PR (Peso gr. 5,34).

Giorgio Ciani.          




Nomine. — I! Cav. Dott. Prospero Rizzini direttore del Civico Museo di Brescia, fu testé nominato Socio onorario dell’Imperiale Istituto Archeologico Germanico, il quale ha sede in Berlino, Roma e Atene. — Il Cav. Dott. Giorgio Ciani, dirett. del Museo Civico di Trento, venne eletto Socio [p. 142 modifica]corrispondente all’Ateneo di Brescia, e il Sig. Quintilio Perini di Rovereto, Socio corrispondente della American Numismaiic Archeological Society di Nuova York.



Presso la Società Numismatica Italiana trovansi in deposito e sono vendibili molte monete provenienti dalla Mesopotamia: greche, siriache, dei re di Cappadocia, dei re Arsacidi e Sassanidi, ecc. Per informazioni, rivolgersi al Segretario della Società, Prof. Cav. Costantino Luppi, Milano, Piazza del Duomo, 20.





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VARIETÀ



Necrologie. — La mattina del giorno 13 scorso maggio moriva in Milano il Cavaliere Dr. Gio. Batt. De Capitani D'Arzago, bibliotecario emerito della Braidense.

Nato nel 1816, il De Capitani fu ammesso come alunno gratuito giurato negli II. e RR. Archivi di Milano, nel settembre 1844; entrò nella stessa qualità nell’I. R. Gabinetto numismatico nel 1850, e due anni dopo fu nominato aggiunto presso il medesimo Gabinetto. Da questo passò poi nella Biblioteca di Brera nel 1865 in qualità di secondo assistente; fu promosso nel 1873 ad assistente di prima classe e nel 1877 nominato secondo bibliotecario e trasferito alla Nazionale Centrale di Firenze, dove però non si recò o si trattenne brevissimo tempo, essendo stato pochi mesi dopo richiamato a Brera. Nel 1880 vi divenne primo bibliotecario e nel 1888, quando prese il suo riposo, si ebbe il titolo di bibliotecario emerito.

Tanto nel Gabinetto numismatico quanto nella Biblioteca il De Capitani lasciò luminose tracce del suo passaggio, ed è specialmente notevole il catalogo, ch’egli scrisse in elegante latino, di oltre 4000 medaglie greche del medagliere di Brera, volume, che donò poi al Gabinetto insieme a più di 100 lettere autografe dell’illustre archeologo Domenico Sestini e ad altri manoscritti e libri interessanti.

S’occupò molto di questioni filologiche e letterarie e lascia pregevoli pubblicazioni.

Mite e buono, quanto erudito, G. B. De Capitani fu molto amato da superiori, da uguali e da inferiori nella Braidense, e li ricambiò con pari affetto; in prova del quale volle legare alla Biblioteca la sua libreria privata, che gli era carissima.



[p. 260 modifica]Pure nello scorso maggio moriva in Udine Gio. Battista Amarli. Nato nel 1818 a Pordenone, e stabilitosi a Udine nel 1836, fino da quell'anno vi aveva iniziato una collezione di Monete romane e italiane e medaglie, che, con esempio piuttosto raro, continuò ininterrottamente fino all'epoca di sua morte. Quella collezione, che sorpassa i 10,000 pezzi, andrà probabilmente dispersa.


A Firenze, moriva, lo scorso marzo, il sig. William Boyne. Nato nel 1815 a Leeds in Inghilterra, da molti anni s'era stabilito a Firenze. Conosciutissimo nel mondo numismatico, appassionato raccoglitore , e frequentatore assiduo di tutte le pubbliche vendite, aveva messo insieme una bella collezione di monete greche, romane, inglesi ed italiane medioevali, di oltre 30,000 pezzi, con una splendida serie di monete dei Goti, dei Longobardi, dei Carolingi e dei re d'Italia. Alla sua morte la collezione fu spedita in Inghilterra.

Il sig. Boyne era autore di alcuni lavori pubblicati in inglese sopra Tessere e sigilli della Gran Brettagna e dell'Irlanda.


Il Museo di Catanzaro. — Siamo lieti di poter annunciare che a dirigere il Museo Provinciale di Catanzaro, in sostituzione del compianto Prof. Marincola-Pistoia, fu nominato dalla Commissione di Antichità e Belle Arti di quella provincia, d'accordo col Ministero della P. I., il Prof. Dott. Oreste Dito, valentissimo giovane che si è fatto già un bel nome con la Rivista Storica Calabrese da lui fondata.

Il nuovo direttore ha testè pubblicato a Catanzaro, pei tipi eleganti di Gius. Caliò, una pregevole " Relazione „ sul Museo, che affidato ormai alla sua energica ed intelli- gente direzione, non potrà a meno di fiorire e prosperare a lustro della regione calabrese, cosi poco conosciuta eppur così altamente interessante e degna di studio.

Ripostiglio di Pompei. — In uno scavo fatto recentemente nelle vicinanze di Pompei venne trovato un tesoretto composto di poco più di 100 aurei romani. Incominciano [p. 261 modifica]da Augusto e vanno fino a Tito, né potrebbero andare più in là di quest’epoca, il loro seppellimento ripetendo la sua origine dalla catastrofe di Pompei. Il tesoretto sembra essere stato il denaro di tasca di un Pompeiano che, tentando fuggire dalla città nativa, fu colto e sepolto dai lapilli per via. — Gli aurei sono per la più parte comuni, ma ve ne sono parecchi di qualche rarità, di Galba, Ottone, Vitellio, e qualche varietà inedita. Una buona parte sono di conservazione eccezionale, ed è perciò che il piccolo ripostiglio trovò subito applicante a prezzo profumato sul mercato di Roma.

La medaglia dell’Esposizione filatelica. — A ricordo della ben riuscita mostra internazionale postale–filatelica, tenutasi lo scorso anno a Milano in occasione delle Esposizioni riunite, fu coniata non ha guari la interessante medaglia di cui diamo il disegno del dritto.

Questo, come si vede, riunisce, in tre corone annodate fra loro, i ritratti di re Vittorio Emanuele I, dell’inglese Rowland Hill e del tedesco Stephan, con l’epigrafe: AI GRANDI INNOVATORI DELLE COMUNICAZIONI POSTALI. Il concetto è del sig. Antonio Annoni, l’esecuzione è accurato lavoro del noto incisore milanese Cav. Grazioli.

Il rovescio reca la leggenda circolare: PRIMA ESPOSIZIONE POSTALE FILATELICA IN ITALIA, MILANO 1894, e nel campo i nomi dei componenti il Comitato.

Di questa medaglia esiste una varietà, fatta coniare in tre soli esemplari dal Club filatelico internazionale di [p. 262 modifica]Milano; il dritto è il medesimo, ma il rovescio ha un’epigrafe dedicatoria al Cav. Francesco Gnecchi, presidente della Sezione Postale filatelica nelle Esposizioni riunite. Uno dei tre esemplari fu donato dal Cav. Gnecchi al Medagliere Nazionale di Brera, l’altro al Museo Artistico Municipale di Milano.

S. A.          


Desiderata. — Abbiamo incarico di acquistare l’opera: Neumann Jos., Beschreibung der bekanntesten Kupfermünzen. Prag, 1856, e le due monete: Ossidionale di Nizza, 1543. — Il pezzo ossidionale da 10 franchi di Cattaro. Si prega di voler dirigere le offerte al Segretario della Società Num. Ital. Cav. Costantino Luppi, Milano. Piazza del Duomo, 20.




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VARIETÀ



Premio di Numismatica. — L’Accademia di Iscrizioni e Belle Lettere di Parigi ha decretato il Premio Allier de Hauteroche, pel 1895, al Cav. J. P. Six di Amsterdam, per l’insieme dei suoi lavori sulla numismatica greca. Lo stesso è autore di una importante memoria sulle monete di Cipro, e di numerosi articoli, pubblicati in francese, nella Numismatic Chronicle. (Rev. fr.).

Fondi per pubblicazioni numismatiche. — Il Consiglio Provinciale di Creta ha testè votato i fondi necessarii per la pubblicazione del secondo volume della numismatica dell’Isola di Creta, per opera del Sig. Giovanni N. Svoronos, direttore del museo numismatico nazionale di Atene.

IL Sig. Svoronos fece un lungo soggiorno a Parigi e visitò le principali collezioni dei varii stati europei allo scopo di rintracciare e controllare i materiali del suo lavoro. L’Accademia delle Iscrizioni e Belle Lettere gli assegnava una somma di fr. 2000 a titolo di incoraggiamento. Di quest’opera fu già pubblicato il I Volume, arricchito di molte tavole.

(Ann. de Num.).


Ripostigli di monete greche. — Alcuni operai occupati in uno scavo presso il villaggio di Anadol (Rumenia) trovarono un vaso contenente circa mille pezzi d’oro. La maggior parte di questi datano dall’epoca di Alessandro il Grande e hanno da un lato l’effigie del conquistatore coperto dell’elmo, e dall’altra una testa di Pallade. Le altre monete datano dall’epoca di Filippo, padre di Alessandro il Grande.

Furono trovate a Micene circa quattromila interessanti [p. 408 modifica]monete in argento e bronzo di Corinto e di Argo. — L’antica città del Peloponneso ha già reso molti tesori in seguito ai grandi scavi fatti da Schliemann nel 1874, e continuati con attività da Stamatakis. Essendo stata la città di Micene distrutta nel 468 a. C, le monete trovate appartengono naturalmente ad un’epoca anteriore e riusciranno quindi di particolare interesse.

Gli scavi continuano.

(Ann. di Num.).


La Collezione Cunningham. — Il signor Barclay V. Head, conservatore del dipartimento delle medaglie al British Museum ha testè pubblicato, nel suo rapporto annuale, le seguenti informazioni sulla collezione di monete indiane e di origini diverse offerte al museo dagli eredi di sir Alexander Cunningham:

La sezione indiana di questa collezione comprende 79 monete d’oro, 579 d’argento e 1379 di bronzo. E il prodotto degli studi di archeologia, di geografia e storia dell’India ai quali sir A. Cunningham ha consacrato tutta la sua vita.

L’acquisto di tale collezione mette il British Museum al primo posto per ciò che concerne la numismatica di questi paesi.

All’infuori della sezione indiana bisogna citare le monete d’oro, d’argento e di bronzo scythosassaniesi, che sono affatto nuove al Museo e quasi uniche al mondo, una serie di monete persiane e 50 monete dei Re maomettani di Kashmir.

Per l’inaugurazione del Canale del Nord. — Nell’occasione di questo avvenimento (19 Giugno 1895) furono coniate circa 160 medaglie commemorative, rappresentanti una quarantina di tipi differenti, coniati in varii metalli. Il Sig. Ad. Weyl di Berlino pubblicò un catalogo speciale di queste medaglie. La medaglia officiale dell’Inaugurazione porta al rovescio l’effigie dei tre imperatori tedeschi, sotto il regno dei quali il canale fu costruito.

(Revue Suisse).


[p. 409 modifica]Vendita di decorazioni. — Fu venduta testè a Londra una Collezione di insegne d’ordini cavallereschi, già appartenuta al Rev. Bentink H. Awkins.

La croce di commendatore della Riunione, portata dal maresciallo Ney, in oro smaltato, fu venduta 787 franchi. — Le insegne dell’Ordine dell’Elefante di Danimarca, 475 franchi. — Una croce in oro smaltato, di commendatore dell’ordine del Bagno, con alcune croci in miniatura di vari ordini britannici, fu pagata 400 fr. — Un giojello, in oro smaltato, dell’ordine del Trifoglio, raggiunse 2125 franchi. — Una decorazione dell’ordine della Giarrettiera, 1612 franchi. — Finalmente, una medaglia commemorativa, in oro della battaglia di Orthez fu pagata 1430 franchi.

(Revue Suisse).


Manuale di Numismatica Romana. — Fra pochi giorni l’Editore Hoepli pubblicherà un Manuale di Numismatica Romana — autore Francesco Gnecchi — nel quale, oltre a numerose illustrazioni nel testo, sono aggiunte n. 15 tavole dal vero colla completa iconografia romana fino alla caduta dell’impero d’Occidente (Oltre 200 teste prese quasi tutte da monete d’oro).









Finito di stampare il 30 settembre 1895


Scotti Reno, Gerente responsabile.

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VARIETÀ



Un aureo di Saturnino II. — Nello scorso Settembre venne scoperto in Egitto un piccolo ripostiglio di aurei romani dall’epoca d’Antonino Pio fino a Marciano. Alcuni esemplari andarono dispersi, 53 furono portati a Parigi e messi in vendita all’incanto dal signor R. Serrure il 29 ottobre scorso. La conservazione degli aurei era in generale eccellente, e vi si contenevano nomi abbastanza rari, due di Commodo, uno di Pertinace, quattro di Settimio Severo, uno di Macrino, uno di Tacito, sette di Probo; ma la grande rarità era l’aureo unico finora conosciuto di Saturnino H, tiranno che ebbe un regno effimero in Alessandria nell’anno 280. L’aureo fu naturalmente molto combattuto alla vendita e rimase ai Signori Rollinet Feuardent di Parigi a franchi 6200, prezzo che, per una moneta unica e a fior di conio, non si può dire enorme, tanto più quando si rifletta che in altre vendite alcuni aurei, di cui sono conosciuti 15 o 20 esemplari, raggiunsero a un dipresso la medesima somma. Tutti i pezzi del piccolo ripostiglio ottennero bei prezzi, in relazione alla buona conservazione. Diamo qui la nota di quelli superanti le 100 lire: Faustina madre frc. 165 e 276, Marc’Aurelio: 100, 120, Commodo: 171, 350, Pertinace: 330, Settimio Severo: 136, 150, 150, 385, Macrino: 860, Tacito: 285, Probo: 220, 225, 227, 250, 260, 280, 285, Caro: 355, Carino: 272, Diocleziano: 110, 111, 155, 165, 220, 235, 305, Massimiano Erculeo: 152, 170, 260, 300, Costanzo Cloro: 270, Licinio padre: 210, 260, 300, 340, Costantino il Grande: 261, Marciano: 125.

La vendita complessiva fruttò in cifra rotonda 16500 franchi. — L’aureo di Saturnino venne rivenduto a fr. 8000.

[p. 494 modifica]Il Ripostiglio consolare di Romagnano Sesia. — A 2 chilometri circa da Romagnano Sesia, sulle rive del fiume, nella Regio Sessitis e più precisamente nell’Agaminus Pagus dei Romani, il 15 ottobre scorso fu ritrovato da un contadino, in occasione di lavori campestri, un piccolo ripostiglio di monete consolari d’argento.

Sono trecento denari di buona conservazione, più un grande bronzo irreconoscibile, rinvenuti alla profondità di circa I metro e racchiusi in un rozzo vaso di terra che si ruppe in tre pezzi (alt. 0,05, diam. 0,125).

Vi sono rappresentate sessantatre famiglie consolari, dal 214 all’83 av. C. Il ripostiglio potrebbe però risalire in parte coi denari bigati e dei dioscuri al 250 circa av. C.

Naturalmente i denari dal 90 all’83 av. C. sono meno usati degli altri, ma la data del nascondimento potrebbe toccar anche i primi anni dell’impero, e perchè i denari più recenti non sono a fior di conio, ma usati quasi come i precedenti, e perchè l’unico grande bronzo che vi è unito, quantunque indecifrabile, non presenta alcuno dei caratteri degli assi repubblicani.

La scelta delle monete e i tipi vari che talora per ogni singola famiglia vi sono rappresentati farebbero supporre già un certo intuito di raccoglitore numismatico nel proprietario del ripostiglio. — Del ritrovamento sarà presto data ampia relazione nelle Notizie degli Scavi, essendosi già presentata al Ministero la Nota relativa, e fu raccomandato al proprietario di tenere o di vendere unito il ripostiglio, per non togliergli il suo valore storico, abbastanza importante e per la natura delle monete e per il luogo del ritrovamento.

Torino, Dicembre 1895.

Serafino Ricci.     


Il Ripostiglio di Bosco Reale. — Nel II fasc. della Riv., sotto il nome di Ripostiglio di Pompei, abbiamo dato notizia di un ritrovamento di circa 100 aurei romani. Queste prime notizie però andarono man mano allargandosi, il ripostiglio venne a poco a poco conosciuto ne’ suoi particolari e assunse il nome di Ripostiglio di Bosco Reale, dalla località in [p. 495 modifica]cui venne trovato nelle vicinanze di Pompei. Il tesoro consisteva in parecchi vasi e oggetti pregevolissimi in argento, più alcuni braccialetti e una catena d’oro che furono acquistati dal Barone Edmondo de Rothschild e regalati al Museo del Louvre, e negli aurei romani, in numero d’oltre un migliaio, estendentisi da Augusto fino a Domiziano. I più antichi, ossia quelli fino al regno di Nerone erano in generale molto consunti, al punto che in buona parte vennero consegnati al crogiuolo. Dal regno di Nerone innanzi invece, le conservazioni sono buonissime e molti pezzi sono anzi veri fiori di conio. Vi si trovano anche diverse varietà inedite.

Una medaglia al Cardinale Ledochowski. — Gli ufficiali ed addetti alla Congregazione di Propaganda il 14 luglio 1895 offrirono al loro Prefetto pel suo Giubileo Sacerdotale (50° anno di Messa) una medaglia coniata apposta col ritratto del Cardinale, che sul rovescio ha questa iscrizione: honori — mieceslai ledochoswki — s. r. e. card. — adjutores ed administri universi — s. c. cath. nom. propaganda — praefecto suo. — quinquagenalia solemnia — sacerdoth, agenti — fauste feliciter — mdcccxcv.

Un’altra medaglia, pure appositamente coniata, gli fu offerta dal P. Generale dei Conventuali, dei quali il Cardinale Ledochowski è Patrono.


Il Sig. G. Adriano Blanchet, ben noto ai lettori della Rivista per le varie e pregevoli sue pubblicazioni, delle quali abbiamo fatto cenno più volte, ha dato le dimissioni dall’ufficio di Sotto-bibliotecario che occupava presso il Gabinetto Numismatico di Parigi. Lo sostituisce il Sig. G. Riat, archivista-paleografo.

Il Sig. Blanchet è stato nominato Bibliotecario onorario del Gabinetto, e continuerà ad essere Segretario della Revue Numismatique.