Rosello

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
canti

cantastoria Rosello Intestazione 11 settembre 2008 75% canti

 
Téngo 'no bove, se chiama Rosello
sa l'ha 'mparata l'ora di staccare
e quando il sole è giunto al Monticello
caro Rosello nun vò più aràne.

2Ara Rosello mio, ara Rosello,
'n'atra votata la vogliamo fare
ca il nostro padrone è poverello,
poi ci darà da bere e da manciare.

3Caro padrone co ssa camicia bianca,
che Dio ve pozza dà la vita longa;
a magnà e a beve ci hai la faccia franca,
ma a lavorà ce l'hai la vita cionca.

4E lo patrone mio è 'nu lione
e de fatìa nun se sazia mai,
tié sempre quella stessa openione
de fà cento votate alla jurnata.

5E la matina e sera co le stelle
questo padrone ci leva la pelle,
questo padrone ci leva la pelle
la stende pe le fratte e poi la vende.


Traduzione

 
Ho un bue, si chiama Rosello,
ha ormai imparato quando è ora di terminare la giornata
e quando il sole è giunto a Monticello
il caro Rosello non vuole più arare.

2Ara Rosello mio, ara Rosello,
ariamo un altro solco
che il nostro padrone è poverello,
poi ci darà da bere e da mangiare.

3Caro padrone, con questa camicia bianca,
che Dio vi possa concedere una vita lunga;
se mangi e bevi hai la faccia serena
ma se fatichi nel lavoro hai la vita abbreviata.

4E il mio padrone è un leone
e di fatica non si sazia mai,
ha sempre quella stessa opinione
di fare cento solchi a giornata.

5E la mattina e la sera con le stelle
questo padrone ci toglie la pelle,
questo padrone ci toglie la pelle
la stende sui rami e poi la vende.