Saggio meteorologico/Parte prima/08
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ARTICOLO VIII.
Digressione sulla marea del Golfo Adriatico.
Quanto alla marea diurna, è noto il proverbio in Venezia, che si applica anche alle cose morali: l’acqua sei ore cresce, e sei ore cala. Questo è vero in generale; ma vi sono delle eccezioni molte. Bisogna distinguere i tempi dell’anno, ed il sito della Luna, se sia nei segni boreali del Zodiaco, o negli australi; poichè la marea, compreso flusso e riflusso, corrisponde ordinariamente alla dimora della Luna sopra, e sotto dell’orizzonte; sicchè talora riesce di 14, 15 ore, e più, quando la Luna è Boreale di giorno, Australe di notte; e viceversa, sarà di 8, 9, 10 ore, Boreale di notte, Australe di giorno: solo quando corre l’equatore, o i paralleli vicini, impiega le 12 ore con quella aggiunta che porta il ritardo giornaliero della Luna.
Ma in oltre, non è uguale il tempo del flusso a quello del riflusso: l’uno può essere di 4, 5 ore, o meno; l’altro di 7 in 8 e più. Anche l’elevazione e l’abbassamento dell’acqua è disuguale: talora i flussi sono maggiori dei riflussi; talora all’opposto; talora anche manca il riflusso, anzi l’acqua seguita a crescere; ma ciò è straordinario, o nei quarti, come dirò, o per mare turbato.
Queste vicende de’ flussi e riflussi possono scorgersi nell’aggiunta Tavola, ch’io ho ridotta da un diligentissimo Giornale della marea nel porto di Chioggia, colle osservazioni fatte quattro volte al giorno con estrema pazienza dal lodato Sig. Dottor Vianelli nostro Accademico nel 1779.
Si rifletta, che il flusso del dì corrisponde al riflusso della sera, il flusso della sera al riflusso della notte ec. Ora si vede, che in Dicembre, o sia in Inverno, il flusso della mattina è di ore , ed in quest’anno su di piedi a col Novilunio; ma la sera il riflusso fu quasi 7 ore, e piedi ; e molto maggior differenza si trova nel Plenilunio.
All’opposto in Giugno grande e lungo è il flusso della mattina; minore assai il riflusso della sera: brevissimo, e piccolo è il flusso della notte; lungo e grande il riflusso.Tavola, che dimostra le vicende della marea da una stagione all’altra, nei littorali Adriatici.
Marea del dì. | Marea della notte. | ||||||||||||||||
Flusso. | Riflusso. | Flusso. | Riflusso. | ||||||||||||||
Hor. | min. | Piedi. | pol. | H. | m. | Pied. | pol. | Hor. | m. | Pied. | pol. | Hor. | m. | Pied. | pol. | ||
Dicembre | NL. | 5. | 15 | 2. | 0,0 | 6. | 55 | 2. | 9,3 | 6. | 0,0 | 1. | 8,5 | 6. | 0,0 | 0. | 10,6 |
PL. | 5. | 15 | 1. | 3,5 | 7. | 15 | 3. | 2,0 | 5. | 45 | 2. | 1,0 | 5. | 45 | 0. | 5,0 | |
Giugno | NL. | 6. | 30 | 2. | 5,5 | 6. | 0,0 | 1. | 1,0 | 3. | 45 | 1. | 4,5 | 8. | 45 | 2. | 9,1 |
PL. | 7. | 15 | 1. | 8 | 4. | 45 | 1. | 0,7 | 4. | 31 | 1. | 4,5 | 7. | 31 | 2. | 5,1 | |
Marzo | NL. | 6. | 0,0 | 2. | 1,5 | 6. | 15 | 2. | 2,0 | 6. | 30 | 2. | 5,5 | 6. | 0,0 | 2. | 4,1 |
PL. | 5. | 55 | 2. | 5,7 | 6. | 45 | 2. | 11,5 | 6. | 30 | 2. | 11,0 | 5. | 30 | 2. | 0,5 |
Nei mesi equinoziali, come Marzo, tanto i tempi, che la quantità dei flussi e dei riflussi risultano appresso poco uguali; parlo sempre delle maree grandi delle Sizigie, che sono quelle che importano per l’uso della navigazione.
Ho tralasciato le maree della sera, e della mattina, perchè queste arrivano nei quarti della Luna, e non si differenziano (oltre l’esser appena sensibili) se non per il sito della Luna nel Zodiaco, e degli Absidi.
Parlando della marea diurna, anticipo un poco a parlare della marea del mese, per determinare l’ora dell’alta marea nei Novilunj e nei Ple- nilunj, che i Francesi chiamano stabilimento del Porto. Questa ora, in generale, nei mari liberi e aperti, come nell’Isole della Zona torrida, è la seconda circa dopo il passaggio della Luna per il meridiano di sopra e di sotto, richiedendosi tempo acciocchè le acque ricevano l’impressione della Luna. Ma nei seni impediti, sulle coste ritorte e rimote, arriva assai più tardi: e nel nostro Golfo, dovendo l’acqua girar dall’Oceano per il Mediterraneo, non arriva se non che dieci ore e mezza dopo, che vuol dire un ora e mezza avanti il passaggio seguente della Luna. Per altro ciò non è vero, se non che prendendo un medio: e v’è gran differenza da una stagione all’altra; il che si scorgerà dalla seguente Tavoletta, che ho raccolta dalle istesse osservazioni del Sig. Dottor Vianelli.Ora dell’alta marea, avanti il passaggio della Luna per il meridiano, secondo i mesi.
nel Novilunio. | nel Plenilunio. | |||||||||
dì | notte. | dì | notte. | |||||||
Hor. | m. | Hor. | m. | Hor. | m. | Hor. | m. | |||
Gennajo | 2. | 40 | 1. | 40 | 2. | 41 | 0. | 56 | ||
Febbrajo | 2. | 8 | 1. | 57 | 2. | 13 | 0. | 57 | ||
Marzo | 2. | 5 | 2. | 5 | 2. | 27 | 1. | 11 | ||
Aprile | 2. | 18 | 1. | 19 | 0. | 58 | 0. | 58 | ||
Maggio | 0. | 38 | 0. | 8 | 0. | 40 | 1. | 25 | ||
Giugno | 1. | 2 | 2. | 47 | 0. | 15 | 2. | 45 | ||
Luglio | 0. | 38 | 0. | 53 | 0. | 23 | 1. | 22 | ||
Agosto | 0. | 3 | 0. | 9 | 0. | 31 | 2. | 1 | ||
Settembre | 0. | 54 | 1. | 39 | 0. | 47 | 0. | 47 | ||
Ottobre | 1. | 40 | 0. | 55 | 1. | 17 | 0. | 47 | ||
Novembre | 1. | 56 | 0. | 41 | 2. | 29 | 1. | 0 | ||
Dicembre | 2. | 25 | 1. | 11 | 2. | 45 | 1. | 0 |
Si vede dunque, che l’alta marea nell’Inverno anticipa di molto (siccome in generale è più grande), talora ore di giorno; non tanto la notte. All’opposto in Giugno anticipa ancora più di notte; ma assai meno di giorno: nelle stagioni medie l’anticipazione riesce minor di un’ora; ed in Agosto quasi nulla.
Credo che questo sia stato quello che ha indotto in errore Giano Planco, e l’istesso gran Galileo, il quale suppone la marea regolarsi col Sole. Nell’Estate, stagione di vacanze, ove perciò potea ritrovarsi a Venezia più facilmente il Galileo, l’alta marea del giorno, come s’è veduto, arriva presso che a mezzodì, la Luna passando col Sole. Con questo sbaglio concepì il Galileo quella sua ingegnosa, ma falsa teoria sulla marea: tanto importa aver delle osservazioni esatte.
Per altro, fuori delle sizigie, si osserva benissimo anche a Venezia, che il flusso ed il riflusso obbedisce alla Luna assai più, che al Sole, siccome è già fuori di controversia.
Passando già alla marea mestrua, è da notare prima uno scambio di flusso e riflusso, che si fa dalla mattina al dì, dal dì alla sera ec. Poichè, prescindendo dai tempi disordinati è dai venti, per li quali talora manca il riflusso, quando s’avvicinano i quarti, l’acqua si fa come morta, cioè appena si muove; ed appunto in questo caso il riflusso diventa flusso, o pure scambiano le ore; resta un giorno con tre sole maree; (quest’anche per il ritardo giornaliero della Luna che in capo ad un mese perde un giorno). Quest’alternativa nuova dura incirca tutto il quarto; e all’avvicinarsi della Luna nuova o piena ritornano alla prima sede del dì, e della notte. Curioso è il quadro di queste vicende, ponendolo în una tavola, come ho fatto, ma è troppo diffuso, e meno importante, per porsi qui.
In secondo luogo succedono in ogni lunazione due alte, e due basse maree, l’une e le altre di 6 in 8 giorni; le alte intorno i Novilunj ed i Plenilunj, ove talora in tempi turbati e ventosi, restano le acque ingolfate, come dicono, cioè sempre alte senza patire quasi riflusso. Nelle maree basse, che accadono intorno le quadrature, restano le acque morte, basse, quasi senza moto.
L’alta marea, che a Venezia si chiama Punto d’acqua, comincia 2, 3, 4, talor 5 giorni avanti iL Novilunio ed il Plenilunio, arriva al colmo un giorno o due dopo, e finisce 4, o 5 pur dopo; vale a dire, che comincia e termina negli ottanti, o quartali della Luna. Dopo, fassi la marea sempre minore, e un giorno o due dopo i quarti succede una spezie d’acquistizio. Le quali vicende devono notarsi, per le mutazioni di tempo, dovendo succedere molto maggiori nella, marea dell’Atmosfera, di cui si parlerà dopo.
Per illustrare questo punto, opportuna, e, come spero, gradita sarà una regola generale, che ho tratta da un manoscritto che mi ha prestato il fu Serenissimo Doge Foscarini, d’immortale memoria. È questo un Codice, che contiene un Trattato della Navigazione Veneziana, e credeva questo eruditissimo Principe che fosse stato di Pietro Loredano famoso Capitano di mare, che nell’anno 1443 diede l’ultima sconfitta a’ Genovesi nel golfo di Rapallo. Or questo codice (che contiene anche un ampio Porrolano) scritto in antico vernacolo Veneziano, rapporto alla marea dice così (pag. 51).
„Le acque di questo porto si xè queste: quando la Luna xè in Ponente e Levante, sono tutte le acque basse; e quando xè in sirocco, e maistro, son mezze piene; e quando la Luna xè in ostro (o Tramontana), le acque son tutto piene; e quando la Luna xè in Greco e Garbin, le acque son mezze vode.
„Avvisore che le acque in Fele (cioè morte, o basse ) comenza zorni quattro della Luna infin a zorni diese; e là xè a punta; e dai undese in suso sono acque seconde sino a zorni 19 della Luna; e da zorni 19 infin a zorni 25 sono de novo le acque in Fele; e dai 25 infino a 4 della Luna sono crescenti. Avvisote, che in una Luna sono dò Fele, e dò Seconde; e da 7 ai 9 l’acqua no xe move„.
La marea delle quadrature ordinariamente è d’un piede poco più, talora anche di soli due o tre pollici: la marea delle Sizigie è tra li 2 eli 3 piedi; talora per burrasca sorpassa li 3, li 4,li 5, e arriva fino alli 6 piedi; allora innonda le strade e le piazze di Venezia. Ancora è fuori di controversia per la teoria o per le osservazioni, che la marea del perigeo, poste le altre cose pari, eccede sensibilmente (d’un’ottava parte) quella dell’Apogeo[1].
Nell’anno prossimo 1779 stravagante fu la marea in questo mare. Poichè nei primi tre mesi dell’anno per li venti maestrali che regnarono, l’acqua fu bassissima, e la Laguna sempre quasi secca, correndo tuttavia le vicende delle maree tanto diurne che mestrue. Ma dopo cominciò a rilevarsi l’acqua, e negli ultimi mesi dell’anno trovossi talora più alta 6 piedi che in Febbrajo. Anche le maree delle quadrature furono in quest’anno molto alte; e quando negli altri anni la differenza media è più d’un piede, in quest’anno risulta poco più di tre pollici.
Una parola sola delle maree annue. Si tiene comunemente, che le maree degli Equinozj sieno le maggiori. Ma nel nostro golfo la marea de’ Solstizj supera la marea degli Equinozj; il che ha rimarcato anche il Sig. de la Lande (Acad. 1772) nei porti di Francia, cosa ch’egli attribuisce ai venti. Nel nostro Golfo certamente la marea solstiziale d’Inverno è la più alta, e le acque assai più piene, che in altra stagione, sebbene i riflussi sieno grandissimi: in Gennajo le acque crescono e calano a migliajo. Una tavoletta del flusso medio de’ mesi lo dimostra: l’ho tratta dalle osservazioni del Sig. Temanza.
Queste maggiori maree d’Inverno provengono probabilmente dalla maggior vicinanza del Sole; e forse vi ha parte il moto più veloce della Terra, che produca un maggior ondeggiamento nell’Oceano.
Nelle Transazioni Filosofiche della Società Reale di Londra ho dato altre Tavole, che dimostrano la differenza delle maree nelle Sizigie e nelle quadrature; nel Perigeo e nell’Apogeo, e nei 12 segni del Zodiaco: dove potrà ricorrere chiunque abbia curiosità o bisogno di queste notizie.
Note
- ↑ Il D.r Chiminello ha provato (Accad. di Padova T. II.) tanto per le osservazioni di Brest e di Chiozza, che per la teoria, che la marea del Plenilunio è maggiore di quella del Novilunio (circa del totale). Veggasi ivi la sua Memoria.