Se talor quercia, che nell'alpi pose
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Carlo Innocenzo Frugoni
I
Se talor quercia, che nell’alpi pose
L’alte radici, e stagion lunga tenne
Fronte a i fier venti e alle tempeste acquose,
Che van battendo le sonanti penne;
Scossa e divelta con le forti annose
5Braccia, e col folto crine a cader venne:
Escono allor dalle spelonche ascose
I Villan duri armati di bipenne.
E i rami e ’l tronco smisurato aprico
10Fendon, doppiando i colpi, a’ quai la valle
Riposta, e ’l curvo lido alto risponde;
E di lei carchi le curvate spalle
Calan dal giogo, che nel Ciel s’asconde,
Di lei ridendo e del suo orgoglio antico.