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sono questi uomini dell’arte, pei quali è impossibile l’andare a Brescia con una pendenza quasi impercettibile ma proposta da altri, quando con una pendenza cinquanta volte maggiore (ma proposta da loro) diventa possibile l’andare a Como. Lo stesso può dirsi della discesa da Brescia al Lago di Garda. Tra l’orto botanico e il pelo medio del Lago non vi sono che 70 metri, mentre la distanza da Brescia a Peschiera di metri 38 mila circa, cioè, come 1 a 542. Ma non essendovi necessità nè di visitare l’Orto botanico di Brescia nè di baciar colle rotaie la sabbia del lago, i 70 metri potrebbero diminuirsi facilmente di parecchie unità. Allora ci ridurremo alla proporzione di 1 a 600. Ad ogni modo la pendenza sarebbe adunque dieci volte più agevole della famosa discesa di Como. È noto che tra Manchester e Liverpool si percorre qualche pendenza da 1 a 96. Tocca alla disinvoltura degli ingegneri il giovarsi delle dolci colline che fiancheggiano costantemente la destra della linea, per rendere la discesa graduale. E se vi fosse pure qualche cresta di colle da traforarsi o tagliarsi, sono questi lavori tali da atterrire gli uomini che hanno fatto le opere mirabili del Sempione? Sono spese queste a cui sacrificare la più grossa parte del ricavo?

Si opporrà che la discesa da Brescia al lago non è continua ed uniforme, ma si trova per così dire condensata in gran parte tra Lonato e Peschiera. Questo in qualche misura è vero; ma è vero altresì che da Lonato a Peschiera la distanza rettilinea è almeno 16,000 metri; nella quale in ragione di 1 a 96 si potrebbe discendere 166 metri; cioè 100 metri più di ciò che nel peggiore supposto ci faccia bisogno. È inutile il notare quanto sarebbe facile mettere il declivio in comunicazione col Porto di Desenzano, frequentatissimo tanto pel traffico quanto per l’amenità di quelle vaghissime spiagge.

Se colla linea di Brescia prima si sale e poi si scende, colla linea di Cremona prima si scende e poi si sale. Dacchè dunque non è possibile ottenere un unico pendio ed è inutile cercare ciò che non si può trovare, bisogna ridurci a studiar le più trattabili ondulazioni.

Quanto più si discende nella parte irrigua della pianura, tanto più cresce la complicazione delle acque; cosicchè le conseguenze dell’occupazione d’una piccola lista di terreno si estendono senza fine, e vestono un’indole rischievole e contenziosa. Lottare in perpetuo con tutte le acque della bassa e con tutti i cavilli dei loro possessori e utenti, è ben altra