Pagina:Poesie varie (Pascoli).djvu/126: differenze tra le versioni

Da Wikisource.
 
Barbaforcuta (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
{{Centrato}}'''A UN AMICO DI MIO PADRE'''</div>
{{Centrato}}'''A UN AMICO DI MIO PADRE'''</div>







<poem>Amici suoi che foste, avete udita
<poem>Amici suoi che foste, avete udita
mai la sua voce? “O tomba oscura e forte,
mai la sua voce? “ O tomba oscura e forte,
in cui m’affanna i sonni della morte,
in cui m’affanna i sonni della morte,
{{R|4}}ineluttabil incubo, la vita!
{{R|4}}ineluttabil incubo, la vita!
Riga 19: Riga 20:
E le mie bimbe gemono pensando
E le mie bimbe gemono pensando
al muto grido che per loro io gitto,
al muto grido che per loro io gitto,
{{R|14}}alle mie braccia per lor tese, invano„.</poem>
{{R|14}}alle mie braccia per lor tese, invano „.


:::<small>1893.
::<small>1893.
::::Il figlio che ha udito quella voce.</small>
::::Il figlio che ha udito quella voce.</small></poem>

Versione delle 18:02, 7 nov 2012

104 poesie varie
A UN AMICO DI MIO PADRE



Amici suoi che foste, avete udita
mai la sua voce? “ O tomba oscura e forte,
in cui m’affanna i sonni della morte,
4ineluttabil incubo, la vita!

Ah! vivo io, vivo. O prole mia sfuggita
a questa forse invidiata sorte,
come risuona sempre a queste porte
8la tua querela timida, infinita!...

L’uno va nudo e solo ramingando;
qui sosta e piange. Un altro derelitto
11odo in segreto disperar lontano.

E le mie bimbe gemono pensando
al muto grido che per loro io gitto,
14alle mie braccia per lor tese, invano „.

1893.
Il figlio che ha udito quella voce.