Pagina:Rivista italiana di numismatica 1892.djvu/406: differenze tra le versioni

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{{Pt|"|}}per il prencipio d’Aprile si possino inviare qua, perchè avanti che passi fuora tutto il d.<sup>o</sup> mese d’aprile voglio con l’aiuto del S.<sup>re</sup> Dio mettere la p." pietra . . . . "
{{Pt|"|}}per il prencipio d’Aprile si possino inviare qua, perchè avanti che passi fuora tutto il d.<sup>o</sup> mese d’aprile voglio con l’aiuto del S.<sup>re</sup> Dio mettere la p.<sup>a</sup> pietra . . . . "


La premura del Rinaldi era proprio fuori di luogo perchè, come vedremo, la prima pietra fu posta un anno più tardi.
La premura del Rinaldi era proprio fuori di luogo perchè, come vedremo, la prima pietra fu posta un anno più tardi.

Versione delle 11:55, 21 nov 2012

390 giuseppe castellani

"per il prencipio d’Aprile si possino inviare qua, perchè avanti che passi fuora tutto il d.o mese d’aprile voglio con l’aiuto del S.re Dio mettere la p.a pietra . . . . "

La premura del Rinaldi era proprio fuori di luogo perchè, come vedremo, la prima pietra fu posta un anno più tardi.

Ai 13 di giugno il Comune ringrazia l’Uffreducci della notizia datagli che la forma della medaglia era compiuta od era riuscita di soddisfazione del Papa.

Ed eccoci alla quistione finanziaria. Il Comune, che votava allegramente spese colossali come quella del porto e quella di una statua in bronzo, all’atto pratico si trovava imbarazzato per trovare i pochi scudi necessari a pagare la medaglia. E alli 7 di luglio, nello scrivere all’Uffreducci che mandi quanto prima le medaglie perchè si sta per dar principio ai fondamenti, soggiunge:

«. . . . per questo effetto basterà che siano di puro metallo senza inargentarle. Dell’altre poi da donarsi a S. S. et altri ci riportiamo alla prudenza sua se le parerà di farle inargentare o no, non restando però di dirle in q.to proposito che (p. quanto ci dice il S.r Rainaldi Architetto) il Popolo Romano med.o nella fabbrica fatta ultimam.te ha donato a N. S. le medaglie di bronzo schietto et da S. S. è stato assai commendato questo modo. Che quando a Lei così paresse sarebbe di molto risparmio all’erario del nostro povero pubblico grandemente esausto.»

Pei denari necessari il Consiglio il giorno stesso aveva autorizzato i signori Priori a valersi di 27 scudi lucrati nella vendita dei luoghi di Monte avuti pel porto e a prelevare il resto dal fondo delle spese straordinarie. Intanto il Comune pregava l’Uffreducci a significargli a quanto ascenderebbe la spesa totale. L’Uffreducci a mezzo di Antonio Negosanti fece sapere che la spesa ascendeva a quaranta scudi, ma che non si potevano per ora toccare i 27 scudi sui quali si faceva conto e il Comune di rimando pregava l’Uffreducci a "non voler abbandonare per questo l’impresa ma seguitarla alegramente, che hora che si sa la quantità della spesa non mancaremo procurare di trovar modo di havere il denaro o rimetterlo quanto prima sarà