Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/462: differenze tra le versioni

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{{Pt|cie|specie}} di contenuto è messa in giuoco, e l’arte cacciata anche dal regno dell’immaginazione si scopre vuota forma, un nuovo contenuto si va elaborando dall’intelletto italiano, e penetra nella coscienza e vi ricostruisce un mondo interiore, ricrea una fede non più religiosa, ma scientifica, cercando la base non in un mondo sopra naturale e sopra umano, ma al di dentro stesso dell’uomo e della natura. Pomponazzo negando l’esistenza degli universali, rigettando i miracoli, proclamando mortale l’anima, e spezzando ogni legame tra il cielo e la terra pose obbiettivo della scienza l’uomo e la natura. Platonici e aristotelici per diverse vie proclamavano l’autonomia della scienza, la sua indipendenza dalla teologia e dal dogma. La Chiesa lasciava libero il passo a tutta quella letteratura frivola e oscena e a tutta quella vita licenziosa, della quale era esempio la corte di Leone, ma non potea veder senza inquietudine questo risvegliarsi dell’intelligenza nelle scuole; il materialismo pratico, l’indifferenza religiosa era spettacolo vecchio; ma la spaventava quel materialismo alzato a dottrina, e l’indifferenza divenuta aperta negazione, con quella ipocrita distinzione di cose vere secondo la fede, e false secondo la scienza. Il concilio lateranense testimonia la sua inquietudine. Leone X proclama eresia quella distinzione, proibisce l’insegnamento di Aristotile, e sottopone i libri alla censura ecclesiastica. A che pro? Il materialismo era il motto del secolo. Leone X stesso era un materialista, come fu Lorenzo con tutto il suo platonismo. Nè altro erano il Pulci, il Berni, il Lasca e gli altri letterati, ancorachè si guardassero di dirlo. Alcuni manifestavano con franchezza la loro opinione, come Simone Porta, Lazzaro Bonamico, Giulio Cesare Scaligero, Simone Porzio, Andrea Cesalpino, Speron Speroni, e quel professore Cremonino da Cento che fe’ porre sulla sua tomba: ''Hic jacet Cremoninus totus''. Quando gli studenti avevano innanzi
{{Pt|cie|specie}} di contenuto è messa in giuoco, e l’arte cacciata anche dal regno dell’immaginazione si scopre vuota forma, un nuovo contenuto si va elaborando dall’intelletto italiano, e penetra nella coscienza e vi ricostruisce un mondo interiore, ricrea una fede non più religiosa, ma scientifica, cercando la base non in un mondo sopra naturale e sopra umano, ma al di dentro stesso dell’uomo e della natura. {{AutoreCitato|Pietro Pomponazzi|Pomponazzi}} negando l’esistenza degli universali, rigettando i miracoli, proclamando mortale l’anima, e spezzando ogni legame tra il cielo e la terra pose obbiettivo della scienza l’uomo e la natura. Platonici e aristotelici per diverse vie proclamavano l’autonomia della scienza, la sua indipendenza dalla teologia e dal dogma. La Chiesa lasciava libero il passo a tutta quella letteratura frivola e oscena e a tutta quella vita licenziosa, della quale era esempio la corte di Leone, ma non potea veder senza inquietudine questo risvegliarsi dell’intelligenza nelle scuole; il materialismo pratico, l’indifferenza religiosa era spettacolo vecchio; ma la spaventava quel materialismo alzato a dottrina, e l’indifferenza divenuta aperta negazione, con quella ipocrita distinzione di cose vere secondo la fede, e false secondo la scienza. Il concilio lateranense testimonia la sua inquietudine. Leone X proclama eresia quella distinzione, proibisce l’insegnamento di {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile}}, e sottopone i libri alla censura ecclesiastica. A che pro? Il materialismo era il motto del secolo. Leone X stesso era un materialista, come fu Lorenzo con tutto il suo platonismo. Nè altro erano il {{AutoreCitato|Luigi Pulci|Pulci}}, il {{AutoreCitato|Francesco Berni|Berni}}, il Lasca e gli altri letterati, ancorachè si guardassero di dirlo. Alcuni manifestavano con franchezza la loro opinione, come Simone Porta, Lazzaro Bonamico, Giulio Cesare Scaligero, Simone Porzio, Andrea Cesalpino, Speron Speroni, e quel professore Cremonino da Cento che fe’ porre sulla sua tomba: ''Hic jacet Cremoninus totus''. Quando gli studenti avevano innanzi

Versione delle 10:48, 22 gen 2013


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cie di contenuto è messa in giuoco, e l’arte cacciata anche dal regno dell’immaginazione si scopre vuota forma, un nuovo contenuto si va elaborando dall’intelletto italiano, e penetra nella coscienza e vi ricostruisce un mondo interiore, ricrea una fede non più religiosa, ma scientifica, cercando la base non in un mondo sopra naturale e sopra umano, ma al di dentro stesso dell’uomo e della natura. Pomponazzi negando l’esistenza degli universali, rigettando i miracoli, proclamando mortale l’anima, e spezzando ogni legame tra il cielo e la terra pose obbiettivo della scienza l’uomo e la natura. Platonici e aristotelici per diverse vie proclamavano l’autonomia della scienza, la sua indipendenza dalla teologia e dal dogma. La Chiesa lasciava libero il passo a tutta quella letteratura frivola e oscena e a tutta quella vita licenziosa, della quale era esempio la corte di Leone, ma non potea veder senza inquietudine questo risvegliarsi dell’intelligenza nelle scuole; il materialismo pratico, l’indifferenza religiosa era spettacolo vecchio; ma la spaventava quel materialismo alzato a dottrina, e l’indifferenza divenuta aperta negazione, con quella ipocrita distinzione di cose vere secondo la fede, e false secondo la scienza. Il concilio lateranense testimonia la sua inquietudine. Leone X proclama eresia quella distinzione, proibisce l’insegnamento di Aristotile, e sottopone i libri alla censura ecclesiastica. A che pro? Il materialismo era il motto del secolo. Leone X stesso era un materialista, come fu Lorenzo con tutto il suo platonismo. Nè altro erano il Pulci, il Berni, il Lasca e gli altri letterati, ancorachè si guardassero di dirlo. Alcuni manifestavano con franchezza la loro opinione, come Simone Porta, Lazzaro Bonamico, Giulio Cesare Scaligero, Simone Porzio, Andrea Cesalpino, Speron Speroni, e quel professore Cremonino da Cento che fe’ porre sulla sua tomba: Hic jacet Cremoninus totus. Quando gli studenti avevano innanzi