Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/479: differenze tra le versioni

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ispirare l’opulenza. Ivi tengono molta suppellettile; e le cose con molt’arte lavorate. E questi luoghi dalle repentine incursioni de’ nemici non ricevevano minori danni, di quelli, che ne soffrissero gli altri per simile cagione: anzi venivano saccheggiati e devastati peggio degli altri. Volendo a questo inconveniente por rimedio l’imperadore Anastasio, edificò a quaranta miglia di distanza della città i cosi detti Muri lunghi, coi quali congiunse insieme i due lidi del mare là, dove sono tra loro distanti quasi due giornate di cammino. Per lo che stimò di avere posto in sicuro quanto era di qua di quei Muri. Ma da ciò nascevano maggiori inconvenienti. Imperciocche non poteva opera tanto estesa avere bastante solidità, od essere bastantemente difesa. E per certo, qualunque fosse la parte di que’ Muri, che i nemici assaltassero, senza grande difficoltà opprimevano tutti quelli, che la custodivano; e piombando improvvisamente addosso agli altri, recavano rovina tanta da non potersi con parole esprimere.

L’Imperador nostro avendo riparato ai guasti de’ Muri, e consolidato ottimamente le parti deboli de’ medesimi, a sicurezza dei difensori aggiunse di più il seguente artifizio. Chiuse tutte le uscite di ciascheduna torre verso le torri vicine; e nell’interno di ognuna fece una scala, che tolta via nella circostanza di assalto, fa che i difensori si ridano de’nemici ancorché egli passino i Muri, perciocché ogni torre ha quanto può occorrere pel suo presidio. Adunque entro il giro di que’ Muri rendé tutto perfettamente sicuro, non solo con ciò che ho indicato, ma eziandio coi restauri fatti alle mura della città di Se-