Pagina:Il castello delle Mollere.djvu/28: differenze tra le versioni

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augurii. In una cosa sola da lui vi dovete guardare, cioè dal non affidargli il segreto di certi vostri negozietti ch’io non dico. Non già per riuscirvi molesto, ma sibbene per dar diletto altrui svelerebbe l’arcano: perocchè tutto in lui muove da sentimento di amore e di misericordia sì grande, che farebbe mestiero essere un cattivo per torcergli solamente un capello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
augurii. In una cosa sola da lui vi dovete guardare, cioè dal non affidargli il segreto di certi vostri negozietti ch’io non dico. Non già per riuscirvi molesto, ma sibbene per dar diletto altrui svelerebbe l’arcano: perocchè tutto in lui muove da sentimento di amore e di misericordia sì grande, che farebbe mestiero essere un cattivo per torcergli solamente un capello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


Egli dunque mi tornò a vita ragionevole e discreta; può in me ciò che vuole, ed ha tanto bel garbo nel prescrivermi le cose, ch’io non saprei disdirgli mai, avvegnachè talvolta mi paja che sarebbe maggior prudenza lasciarmi libera la scelta{{SAL|28|4|Federicor}}
Egli dunque mi tornò a vita ragionevole e discreta; può in me ciò che vuole, ed ha tanto bel garbo nel prescrivermi le cose, ch’io non saprei disdirgli mai, avvegnachè talvolta mi paja che sarebbe maggior prudenza lasciarmi libera la scelta

Versione delle 21:11, 13 ago 2014

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augurii. In una cosa sola da lui vi dovete guardare, cioè dal non affidargli il segreto di certi vostri negozietti ch’io non dico. Non già per riuscirvi molesto, ma sibbene per dar diletto altrui svelerebbe l’arcano: perocchè tutto in lui muove da sentimento di amore e di misericordia sì grande, che farebbe mestiero essere un cattivo per torcergli solamente un capello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Egli dunque mi tornò a vita ragionevole e discreta; può in me ciò che vuole, ed ha tanto bel garbo nel prescrivermi le cose, ch’io non saprei disdirgli mai, avvegnachè talvolta mi paja che sarebbe maggior prudenza lasciarmi libera la scelta