Discussione:Divina Commedia: differenze tra le versioni

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Ciao ragazzi, volevo dirvi che secondo me il secondo verso della quarta terzina del primo canto non è endecasillabo.
Ciao ragazzi, volevo dirvi che secondo me il secondo verso della quarta terzina del primo canto non è endecasillabo.
Per fare una comparazione ho cercato in altri autori: Natalino Sapegno riporta alla stessa maniera del testo di wikisource, mentre Attilio Momigliano, edizione più vecchia, parla del testo in modo diverso.
Per fare una comparazione ho cercato in altri autori: Natalino Sapegno riporta alla stessa maniera del testo di wikisource, mentre Attilio Momigliano, edizione più vecchia, parla del testo in modo diverso.
Anziché "tant'era pien di sonno a quel punto" scrive "tant'era pien di sonno in su quel punto"
Anziché "tant'era pien di sonno a quel punto" scrive "tant'era pien di sonno in su quel punto". Ciao, (contributo non firmato alle 10:47 del 26 giu 2015‎ di ''Mahatmapablo'').
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Ciao

Caro Mahatmapablo, vediamo se ho capito la tua segnalazione sul ''nostro'' endecasillabo:

La versione presente in Ns0 è quella di Giorgio Petrocchi che, come Natalino Sapegno, altro famoso dantista da te ricordato, riporta:

{{quote|tant'era pien di sonno a quel punto}}

Se non ho capito male tu leggi questo endecasilabo così:

"tan|t'e|ra|pien|di|son|noˆa|quel|pun|to"

ovvero scandisci la catena sillabica ''sentendo'' una sinalefe tra l'ultima sillaba atona di ''sonno'' e la preposizione ''a'' successiva;
in questo senso hai ragione tu perché il verso avrebbe come ultima sillaba tonica la 9<sup>a</sup> di ''pun|to'' e sarebbe un '''decasillabo''' piano.
Tant'è che la tua proposta di ''sostituzione'' con la ricostruzione critica di Attilio Momigliano:

{{quote|tant'era pien di sonno in su quel punto}}

da leggersi

"tan|t'e|ra|pien|di|son|noˆin|su|quel|pun|to"

con normale sinalefe tra l'ultima sillaba atona di ''sonno'' e la preposizione ''in'' successiva, ci mette di fronte al classico endecasillabo a maiore (accentazione 6<sup>a</sup> e 10<sup>a</sup> ecc.)

MA (e qui sta tutta la bellezza della metrica e della nostra grandiosa tradizione poetica), a pare del Petrocchi e del Sapegno, Dante Alighieri scrisse quel verso ammettendo tra l'ultima sillaba atona di ''sonno'' e la successiva, il fenomeno linguistico che va sotto il nome di ''dialefe'' (non tanto raro nella Commedia); di conseguenza, la lettura corretta è questa:

"tan|t'e|ra|pien|di|son|no|ˇ|a|quel|pun|to"

che riporta il verso ad essere un endecasillabo piano con accento tonico sulla decima.

Ti ringraziamo per la tua preziosa segnalazione e ti inviatiamo a seguire, se hai tempo e voglia, il nostro [[Progetto:Letteratura/Dante Alighieri/Commedia|progetto sulla Comedìa]] che mira ad avere su questo portale tutte le edizioni disponibili del capolavoro dantesco :) --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 18:56, 28 giu 2015 (CEST)

Versione delle 17:56, 28 giu 2015

Informazioni sulla fonte del testo
Divina Commedia
Edizione 
La Commedia secondo l'antica vulgata
a cura di Giorgio Petrocchi
Casa Editrice Le Lettere
Firenze, 1994
Fonte 
Sito internet Dante Online
SAL 
Versione cartacea a fronte non presente

SAL 75% (12 ottobre 2008)

  • Fonte: fonte indicata e attendibile
  • Completezza: testo completo
  • Formattazione: testo formattato correttamente
  • Riletture: testo non rileggibile per mancanza di scansioni a fronte
Riletto e corretto da 
iPork
Progetto di riferimento 
letteratura



Commedia

Vorrei porre all'attenzione di tutti la questione del titolo corretto dell'opera dantesca. Credo sia il caso di rispettare il titolo originale Commedia, non solo in ossequio a tutta la critica antica e moderna ma anche alla fonte di riferimento del testo scelta, a suo tempo, da Frieda. Xavier121|Talk 00:03, 4 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Così su due piedi mi vien da rispondere così: Per un discorso di pura opportunità, aspetterei che compaia un altro testo intitolato "commedia" o "la commedia" e creerei una pagina di disambigua in cui il titolo porti a questo titolo (divina commedia) per Dante. Spostando un attimo il tiro ho avuto un problema simile incontrando Quaranta novelle/I promessi sposi: trasformo I promessi sposi in disambigua e sposto Il romanzo di Manzoni a I promessi sposi (Manzoni)? È un po' quello che accadde con Le ricordanze di cui avevamo discusso qui. Non è una risposta soddisfacente, ma aspettavo che si pronunciasse qualcun altro. - εΔω 11:48, 4 ott 2008 (CEST)[rispondi]
In effetti il titolo corretto sarebbe "Comedia", ma dal XVI secolo fu dato alle stampe con l'appellativo di 'Divina' (in realtà attribuito, se non ricordo male, per primo da Boccaccio). Quindi per il lettore e per la tradizione a stampa il titolo dato credo sia il più corretto anche per una questione di praticità nella ricerca del testo; tutt'al più potrebbe essere Commedia(Divina).--Barbaforcuta (disc.) 01:38, 4 apr 2011 (CEST)[rispondi]
Petrocchi nel fornire l'edizione critica del testo l'ha intitolato "Commedia" e basta. Quindi seguiamo il testo Petrocchi per più di 14000 versi e gli contestiamo il titolo? L'opera si intitola solo "Commedia".
Si dovrebbe perciò correggere la voce.

--Novellino (disc.) 15:09, 20 gen 2014 (CET)[rispondi]

errore 4 terzina secondo verso

Ciao ragazzi, volevo dirvi che secondo me il secondo verso della quarta terzina del primo canto non è endecasillabo. Per fare una comparazione ho cercato in altri autori: Natalino Sapegno riporta alla stessa maniera del testo di wikisource, mentre Attilio Momigliano, edizione più vecchia, parla del testo in modo diverso. Anziché "tant'era pien di sonno a quel punto" scrive "tant'era pien di sonno in su quel punto". Ciao, (contributo non firmato alle 10:47 del 26 giu 2015‎ di Mahatmapablo).


Caro Mahatmapablo, vediamo se ho capito la tua segnalazione sul nostro endecasillabo:

La versione presente in Ns0 è quella di Giorgio Petrocchi che, come Natalino Sapegno, altro famoso dantista da te ricordato, riporta:

«tant'era pien di sonno a quel punto»

Se non ho capito male tu leggi questo endecasilabo così:

"tan|t'e|ra|pien|di|son|noˆa|quel|pun|to"

ovvero scandisci la catena sillabica sentendo una sinalefe tra l'ultima sillaba atona di sonno e la preposizione a successiva; in questo senso hai ragione tu perché il verso avrebbe come ultima sillaba tonica la 9a di pun|to e sarebbe un decasillabo piano. Tant'è che la tua proposta di sostituzione con la ricostruzione critica di Attilio Momigliano:

«tant'era pien di sonno in su quel punto»

da leggersi

"tan|t'e|ra|pien|di|son|noˆin|su|quel|pun|to"

con normale sinalefe tra l'ultima sillaba atona di sonno e la preposizione in successiva, ci mette di fronte al classico endecasillabo a maiore (accentazione 6a e 10a ecc.)

MA (e qui sta tutta la bellezza della metrica e della nostra grandiosa tradizione poetica), a pare del Petrocchi e del Sapegno, Dante Alighieri scrisse quel verso ammettendo tra l'ultima sillaba atona di sonno e la successiva, il fenomeno linguistico che va sotto il nome di dialefe (non tanto raro nella Commedia); di conseguenza, la lettura corretta è questa:

"tan|t'e|ra|pien|di|son|no|ˇ|a|quel|pun|to"

che riporta il verso ad essere un endecasillabo piano con accento tonico sulla decima.

Ti ringraziamo per la tua preziosa segnalazione e ti inviatiamo a seguire, se hai tempo e voglia, il nostro progetto sulla Comedìa che mira ad avere su questo portale tutte le edizioni disponibili del capolavoro dantesco :) --Xavier121 18:56, 28 giu 2015 (CEST)[rispondi]