Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)/Ne l'età sua piú bella et piú fiorita: differenze tra le versioni

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Versione delle 10:53, 3 dic 2007

Ne l'età sua piú bella et piú fiorita,
quando aver suol Amor in noi piú forza,
lasciando in terra la terrena scorza,
è l'aura mia vital da me partita,

et viva et bella et nuda al ciel salita:
indi mi signoreggia, indi mi sforza.
Deh perché me del mio mortal non scorza
l'ultimo dí, ch'è primo a l'altra vita?

Ché, come i miei pensier' dietro a lei vanno,
cosí leve, expedita et lieta l'alma
la segua, et io sia fuor di tanto affanno.

Ciò che s'indugia è proprio per mio damno,
per far me stesso a me piú grave salma.
O che bel morir era, oggi è terzo anno!


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