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popolato di oziosi, ma più che mai in quell’anno calamitoso, in cui erano forzati all’ozio anche <ref>i [più faccendoni] più volonterosi</ref> i più operosi. Quella piazza di Monza, come tutte le piazze, tutte le vie, tutti i
popolato di oziosi, ma più che mai in quell’anno calamitoso, in cui erano forzati all’ozio anche <ref>i [più faccendoni] più volonterosi</ref> i più operosi. Quella piazza di Monza, come tutte le piazze, tutte le vie, tutti i
campi della Lombardia presentava il più tristo spettacolo.
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Poveri <ref>che dopo</ref> di professione, che, <ref>domandando</ref> dopo d’avere invano domandato un soccorso ad uomini divenuti poveri anch’essi, stavano in fila l’uno appresso dell’altro appoggiati <ref>[al mur] al muro</ref> ad un muro {{Pt|so|leggiato}}

Versione delle 14:29, 13 nov 2015


capitolo ix - tomo ii 331

si allontanava di galoppo, 1 e stette li: 2 qualche tempo a 3 seguirla col guardo a bocca aperta; altri non vide nulla, e si fermò per qualche tempo; altri che era accorso ad un punto della via, per cui la carrozza non era ancora passata, 4 la vide venire, trascorrere, vide 5 una bocca d’arcobugio che usciva dallo sportello, e si ritirò tosto, fingendo di non aver nemmeno badato. Tornati poi a casa, raccontarono quello che avevano veduto; e si sparse la voce che qualche cosa era accaduta. 6 II bravo d’Egidio, quando senti 7 tutto quieto intorno 8 al suo nascondiglio, ne usci per una parte 9 che dava su una via diversa, e con l’aria d’un uomo, che non ha intesa una novità, se ne andò a render conto al padrone dell’esito felice della spedizione. Egidio lo ricompensò 10 di quattrini e di lodi, e lo mandò tosto attorno, 11 per raccontare la novella nel modo che ad entrambi e ai loro amici conveniva che fosse creduta, o almeno per 12 confondere il giudizio pubblico 13 e stornarlo dalle congetture, che potevano condurlo alla verità. Il bravo 14 tolse con sé, senza saperlo, quella dea che ha tanti occhi quante penne, e tante lingue quanti occhi, (e debb’essere una bella dea), e si 15 avviò. 16 Il campo più opportuno ad un tal uomo e ad un tale ufficio, 17 la taverna, era allora 18 deserto a cagione della 19 carestia che di giorno in giorno cresceva e si diffondeva in tutte le parti del Milanese: 20 mangiare e bere non era più per nessuno un oggetto di divertimento: era divenuto per tutti un bisogno difficile da soddisfare. Andò dunque in su la piazza, luogo sempre popolato di oziosi, ma più che mai in quell’anno calamitoso, in cui erano forzati all’ozio anche 21 i più operosi. Quella piazza di Monza, come tutte le piazze, tutte le vie, tutti i campi della Lombardia presentava il più tristo spettacolo. Poveri 22 di professione, che, 23 dopo d’avere invano domandato un soccorso ad uomini divenuti poveri anch’essi, stavano in fila l’uno appresso dell’altro appoggiati 24 ad un muro so

  1. di ci v
  2. un momen
  3. gua
  4. vide
  5. due bo
  6. La fattora del monastero tornata dalla sua faccenda
  7. che tutto era [tranqui] tran
  8. a se
  9. opposta
  10. con
  11. a sparger la voce a (lacuna)
  12. con
  13. [ed impedire che] e star
  14. presa
  15. mise
  16. Il cam
  17. era [in] nella
  18. disabitato
  19. fame [seria] cresciuta d
  20. Nessuno poteva più andare a mangiare e bere per divertimento quando queste opera
  21. i [più faccendoni] più volonterosi
  22. che dopo
  23. domandando
  24. [al mur] al muro