Pagina:Gli sposi promessi II.djvu/182: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% |
Versione delle 18:12, 13 nov 2015
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
332 | gli sposi promessi |
leggiato, stringendosi di tempo in tempo nelle spalle aggrinzati, cenciosi, 1 aventi un bordone 2 nella destra e tenendo stretta 3 tra il braccio sinistro e le costole una arida scodella di legno, aspettando l’ora d’andare a 4 ricevere quel poco nutrimento, che si poteva distribuire alle porte dei conventi dei monasteri, di qualche facoltoso caritatevole. Qua e là crocchj di artigiani senza lavoro, e di contadini quasi senza ricolto, 5 di possidenti altre volte agiati ma che in quell’anno sapevano di dover combattere colla fame, 6 tutti tristi, sparuti, scorati: 7 i più rubesti, i meglio pasciuti che si vedessero erano qualche bravi, 8 che 9 vivevano delle provvigioni dei potenti 10 a cui servivano, 11 e ai quali nessun fornajo 12 avrebbe osato di dare un rifiuto o di richiedere un pronto pagamento. I discorsi abituali di quei crocchj erano miseria e disperazione: 13 vociferazioni contra i fornaj e contra gli accapparratori, imprecazioni 14 mormorate sommessamente contra i potenti, contra i magistrati : 15 racconti di grano 16 partito, di grano arrivato ed occultato, di morti di fame, e di tumulti in altre terre dello stato. Pochi giorni prima una 17 gran parte del popolo si era sollevata in Milano; e dopo quel sollevamento, 18 estinto con le promesse, e seppellito coi supplizj, 19 si erano pubblicate leggi, quali il popolo le desiderava. Questo fatto era stato in tutta la Lombardia ed era ancora il soggetto dei discorsi; 20 e il fatto, come le conseguenze, era narrato diversamente, come 21 suole accadere : ognuno arrecava qualche nuova circostanza, che dava luogo a qualche nuova riflessione. Ma in quel22 momento, in Monza, l’avvenimento locale occupava 23 tutti i pensieri, e tutte le bocche: in tutti i crocchj si parlava di Lucia. Il bravo si avvicinò ad uno 24 di quelli come uno sfaccendato e stette ascoltando.
- ↑ [con la loro | col] con
- ↑ in mano, e una fila
- ↑ sotto a un'ascella
- ↑ chieder
- ↑ che
- ↑ i meglio pasciuti erano - Sottolineata la frase dover combattere colla fame, e a margine, in penna: « È troppo - combattere colla fame lascerei fuori - i possidenti agiati - ».
- ↑ A margine, in penna: «. punto fermo». —
- ↑ Sic.
- ↑ all’ombra dei potenti vivevano o delle [loro ricchezze] loro provvigioni, o
- ↑ ai quali
- ↑ anche
- ↑ ardi
- ↑ imprecazioni
- ↑ sommesse
- ↑ minacce di violenza e progetti di violenza
- ↑ arrivato, e nascosto, di
- ↑ gran
- ↑ sopito da prima con le promesse, e terminato coi supplizi,
- ↑ era
- ↑ ed era
- ↑ si
- ↑ giorno
- ↑ tutte le bocche
- ↑ [e senti dove | scorse qualche suo conoscente] ed ascoltò: si edu